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SUP: tre lettere, una grande passione

Tre lettere posso racchiudere un'emozione decisamente più grande? Sì, senza dubbio. Ecco allora tre lettere: SUP, 'Stand Up Paddle'. E' proprio lo spo


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Tre lettere posso racchiudere un’emozione decisamente più grande? Sì, senza dubbio. Ecco allora tre lettere: SUP, ‘Stand Up Paddle’. E’ proprio lo sport dell’anno. Sfiorare il pelo dell’acqua, esserne padrone e ripartire. Una variante del surf che, ad occhio inesperto, può sembrare un gioco da ragazzi.

Questo, è il racconto di un papà che ha scoperto, coltivato e incrementato la sua passione.
#FacceCaso

Una stagione da Amatore

Bellaria Igea Marina, settembre 2015 – Ci siamo, ultima gara dell’anno, titolo di Campione italiano amatori, disciplina Stand Up Paddle, pronti partenza via…

Così in 5km di battaglia in acqua si chiuderà la mia prima stagione nel Circuito italiano race amatoriale di SUP; sia ben chiaro, amatoriale solo nel titolo, perché in questo, come in tutti gli sport di endurance, non ti improvvisi sulla linea di partenza, ma prima di arrivare al fatidico giorno della gara c’è tutto un insieme di passione-lavoro-sacrificio-gratificazione che ti accompagna nella preparazione fisica e mentale.
La passione è il motore della vita e come tale mette in moto in ciascuno di noi la voglia di “fare”, in questo caso la voglia di uscire in acqua, che poi diventa voglia di migliorarti e poi voglia di confrontarti.
Il lavoro è quello che ti consente di migliorarti ed è ciò che ti conduce fino a quel confronto che ti sei prefissato.
Il sacrificio lo fai ogni giorno della settimana quando suona la sveglia alle 6:20 e, piuttosto che spegnerla con una martellata (come a volte meriterebbe!), esci in acqua per allenarti prima di andare a lavorare e poter poi tornare a casa ad un’ora decente per goderti tua moglie e tuo figlio.
La gratificazione è la sensazione che ti accompagna alla fine di una lunga session di allenamento quando senti di superare traguardi e limiti che non avresti mai creduto possibili da superare.

Poi nello specifico c’è il SUP, più che uno sport uno state of mind, che ti si attacca addosso e ti fa volare con la fantasia anche in quei lunghi, scuri, freddi giorni d’inverno quando ti scopri a contare il tempo che manca al giorno in cui potrai mettere tuo figlio sulla tavola e pensi: “Vorrei vendere quella 7’11 tanto non ci esco mai; anzi no sarà perfetta per Gabriele appena farà 3 anni, sai che passeggiate che ci faremo”. Malattia.
Sarà quindi per dare sfogo a questa malattia o semplicemente per il bisogno di competizione, lo scorso inverno ho deciso di prepararmi per la mia prima gara. E bene…

Mi sono divertito!
Si, in questo primo anno di competizioni mi sono veramente divertito e poi si sa, quando ti alleni per raggiungere un obiettivo dai il meglio di te e qualunque sacrificio pesa molto meno: la motivazione è tutto. Così ho ripercorso nella mia mente le varie tappe della stagione: la prima gara in casa, al Laghetto dell’Eur, quando non avevo la minima idea di quale risultato aspettarmi e mi sono ritrovato sul gradino più alto del podio; la gara ad Anzio con il primo confronto in condizioni meteo/marine più impegnative; Gaeta e i suoi incredibili spettacoli naturali; l’Adriatic Crown a Marotta, con la sua organizzazione impeccabile e condizioni del mare al limite, molto stimolanti; poi a casa del grande Giordano Bruno Capparella sul lago di Bracciano.

Bene, forse con una punta di malinconia per la conclusione, sono qui, a pochi giorni dagli assoluti di Igea Marina, con una gran voglia di misurarmi con gli altri ragazzi che sono arrivati fin qui con me e con la speranza, sia chiaro per tutti (molto poco scaramantico!!), di portarmi a casa quel titolo di Campione italiano amatori che sicuramente ai più non dice molto, ma per me equivale ad una Coppa del Mondo!

Aldilà di come andrà il 12 settembre spero di riuscire a prepararmi in maniera dignitosa il prossimo inverno per fare il salto di categoria nella stagione 2016 più motivato che mai…anche se molto dipenderà da quanto mi farà dormire la sorellina di Gabriele in arrivo a fine ottobre…!
Nell’attesa di portarla a vedere la prima gara “seria” del papà le dedico questa emozionante, divertente, impegnativa prima stagione!

Queste righe giusto per condividere le mie impressioni sulla stagione al capolinea.
Grazie a tutti ragazzi, ci si vede in acqua.

Un papà sul SUP
Carlo Zianna

 

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