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Gli altri non si vaccinano, Lia rischia la vita

Gli altri non si vaccinano, Lia rischia la vita

La piccola studentessa della scuola di Greve in Chianti ha già saltato molte lezioni mentre preside e Ministro si rimbalzano le responsabilità. Penso

Vivere positivamente con un positivo? Si può fare, parola mia!
Tracciamento, questo sconosciuto nemico-amico della scuola
Scabbia tra i banchi di scuola

La piccola studentessa della scuola di Greve in Chianti ha già saltato molte lezioni mentre preside e Ministro si rimbalzano le responsabilità.

Penso che i momenti più brutti della nostra sono quelli nei quali tu stesso non puoi decidere per te e dipendi direttamente (o indirettamente) dalle scelte degli altri. Ecco, ciò che sta accadendo a Lia, piccola studentessa dell’istituto Domenico Giuliotti di Greve in Chianti, è proprio questo. E’ costretta a saltare la scuola perchè è affetta da una grave forma di immunodeficienza, ed è quindi molto vulnerabile a qualsiasi tipo di virus. I suoi ostacoli più grandi, e questo è il paradosso, sono i suoi compagni.
Già, coetanei inconsapevoli. Gli altri piccoli studenti non sono stati vaccinati, così come deciso dalle rispettive famiglie. Questa noncuranza mette Lia in grave pericolo e infatti sono in molti ad essersi presi a cuore la vicenda. Ecco, da questo momento inizia lo scarica barile.

Partiamo dal Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che di recente ha detto: “Ce ne occuperemo subito e come in altri casi cercheremo la soluzione per dare alla piccola di Greve il suo diritto concreto di andare a scuola”.
A darle man forte, Maria Grazia Esposito, assessore alla formazione: “Siamo consapevoli dell’importanza e della complessità del tema delle vaccinazioni soprattutto in ambito scolastico”.
Ha rincarato la dose anche l’Asl di Firenze: “Tutta la comunità scientifica ritiene che, oltre al miglioramento delle condizioni igieniche, le vaccinazioni restano uno strumento fondamentale ed insostituibile per la prevenzione delle malattie infettive”.
Va be’, tutti sanno tutto, a tutti si stringe il cuore di fronte alla vicenda, tutti reputano importante la situazione. Il risultato finale? Eccolo riassunto nelle parole della preside Antonella Zucchelli: “So che ci sono dei bambini non vaccinati, alcuni lo hanno indicato nel modulo di iscrizione, ma la dichiarazione non è obbligatoria e non potrei dire quanti davvero sono. Abbiamo parlato con i genitori della bambina e abbiamo presente la situazione, ma come scuola non possiamo farci molto, è un problema dell’intera comunità”.
Quindi? Niente, la burocrazia italiana costringe Lia a stare a casa. Semplice, ma molto irritante.

Di _Riccardo Zianna_

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