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Impronte digitali all’ingresso. L’iniziativa di un preside di Bari

Impronte digitali all’ingresso. L’iniziativa di un preside di Bari

Per informare le famiglie dei ritardi, la scuola vuole allestire un sistema immediato ed efficace. Di Stefano Di Foggia Gerardo Marchitelli è il dirig

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Per informare le famiglie dei ritardi, la scuola vuole allestire un sistema immediato ed efficace.

Di Stefano Di Foggia

Gerardo Marchitelli è il dirigente dell’istituto comprensivo Duse. Con i suoi milletrecento alunni, dalla scuola d’infanzia alle medie, è il fiore all’occhiello del rione San Girolamo di Bari, quartiere popolare a nord della città.
Un preside fuori dagli schemi che non è nuovo ad iniziative hi-tech. È lui ad aver realizzato dodici e-book per far risparmiare le famiglie sulle spese dei libri, ad aver ideato un app per il registro, accessibile a tutti i genitori e ad aver allestito un sistema che permette di seguire alcune lezioni in diretta streaming.
Ed ecco una nuova idea per combattere i sistematci ritardi degli alunni o quantomeno per metterne al corrente le famiglie. All’ingresso della scuola saranno installati dei sensori per le impronte digitali, collegati ad un software che invia un sms ai genitori in tempo reale.

Il bando di gara è pronto. Sicuro dell’appoggio delle famiglie il preside ha commentato:

“Ci costerà meno del registro elettronico, e comunque non più di seimila euro. Saranno tutti d’accordo, quale genitore non vuole sapere cosa faccia il figlio di undici anni, in un quartiere come il nostro? Ho immaginato questo meccanismo per i quattrocento studenti delle medie, in particolare per le ragazze. Infatti molti dei nostri ex alunni non continuano gli studi, dopo l’età dell’obbligo, e la mattina gironzolano intorno alla scuola. A me interessa, trattandosi di minorenni, che le famiglie siano informate in tempo reale anche dei 20 minuti di ritardo, che altrimenti passerebbero inosservati, ma che spesso sono sistematici”.

Insomma, una discussione vera e propria con i genitori non c’è stata ancora ma il dirigente è fiducioso: c’è un gruppo di genitori molto attivo nella scuola e la collaborazione è sempre stata buona.

Un progetto sicuramente molto interessante e all’avanguardia che potrebbe davvero complicare le cose. Non si potrà più “fare sega” a scuola? Niente più ritardi appoggiati sui motorini? Ma no! Basterà che gli studenti, invece di falsificare la firma dei genitori, imparino a “craccare” i sistemi informatici.
Beh, buona fortuna.

Di Stefano Di Foggia

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