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Da oggi il paradosso di Schrödinger si fa ancora più complicato

I fisici della Yale University hanno appena escogitato un esperimento ancora più complesso del famoso paradosso del gatto di Schrödinger. "Si rinchiud

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I fisici della Yale University hanno appena escogitato un esperimento ancora più complesso del famoso paradosso del gatto di Schrödinger.

“Si rinchiude un gatto in una scatola d’acciaio insieme alla seguente macchina infernale (che occorre proteggere dalla possibilità d’essere afferrata direttamente dal gatto:) in un contatore Geinger si trova una minuscola porzione di sostanza radioattiva, così poca che nel corso di un’ora forse uno dei suoi atomi si disintegrerà, ma anche, in modo parimenti probabile, nessuno; se l’evento si verifica il contatore lo segnala e aziona un relais di un martelletto che rompe una fiala con del cianuro. Dopo aver lasciato indisturbato questo intero sistema per un’ora, si direbbe che il gatto è ancora vivo se nel frattempo nessun atomo si fosse disintegrato, mentre la prima disintegrazione atomica lo avrebbe avvelenato. La funzione dell’intero sistema porta ad affermare che in essa il gatto vivo e il gatto morto non sono degli stati puri, ma miscelati con uguale peso”.

Come se il paradosso del gatto di Schrödinger non fosse già complicato di suo, i fisici della Yale University hanno appena escogitato un modo per rendere il tutto ancora più difficile. Nel nuovo esperimento, il gatto non solo è contemporaneamente vivo e morto, ma si trova addirittura nello stesso momento in due scatole diverse.

Lo studio pubblicato su Science, prende in considerazione dei fotoni confinati in una sovrapposizione di stati (l’equivalente del gatto vivo o morto allo stesso tempo) posti in uno stato di entanglement quantistico. In questo scenario due o più particelle sono intrinsecamente collegate le une alle altre in modo tale che ogni azione o misura eseguita su una di esse abbia effetto istantaneo sulle altre. “Si tratta di un gatto grande e intelligente, oppure di due gatti piccoli e semplici”, ironizza Chen Wang, uno degli autori dell’articolo. “Non resta in una sola cavità, perché lo stato quantistico è condiviso in entrambe le quantità e non può essere descritto singolarmente”. #FacceCaso!

Di Francesca Romana Veriani

 

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