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Usa: ferito dalla polizia terapista di colore, ancora abuso di potere?

Usa: ferito dalla polizia terapista di colore, ancora abuso di potere?

Altro caso da polemica negli Stati Uniti, dove in Florida la polizia ha sparato a uno psicologo mentre stava assistendo un ragazzo disabile. Una brutt

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Altro caso da polemica negli Stati Uniti, dove in Florida la polizia ha sparato a uno psicologo mentre stava assistendo un ragazzo disabile. Una brutta storia in un momento terribile.

Se da settimane appare chiaro il bisogno di ristabilire la serenità in una nazione ferita dagli scontri tra “minoranze” e polizia, questo episodio rischia di far precipitare la situazione.
Dopo i diversi casi di maltrattamenti e omicidi, spesso ingiustificati, da parte delle forse di sicurezza a stelle e strisce ( casi registrati quasi sempre su persone di colore ), oltre alle due stragi di poliziotti a Dallas e in Florida, ecco un nuovo capitolo a dir poco spiacevole di questa storia.

Nella giornata di lunedì ( è venuto fuori solo adesso per le foto mostrate dall’avvocato della vittima ) Charles Kinsey, terapista di 47 anni, stava aiutando un suo paziente autistico, quando la polizia è intervenuta per una segnalazione telefonica riguardante un possibile suicida che girava, armato, in una strada della città.
Le forze dell’ordine sono arrivate e Kinsey, per dimostrare di non essere armato, si è sdraiato a terra e ha sollevato le braccia al cielo, come si vede in un video registrato da un telefono; in tutto ciò il paziente dell’uomo si è seduto accanto a lui, con le gambe incrociate e un oggetto tra le mani, a quanto pare un camion giocattolo, ma la polizia l’avrebbe scambiato per una pistola.

In questa situazione, con i due immobili e innocui, uno degli agenti ha sparato tre colpi con un fucile d’assalto, colpendo Kinsey a una gamba, secondo il sottoufficiale Neal Cuevas perchè il ragazzo autistico non avrebbe eseguito gli ordini della polizia.
Kinsey poi avrebbe chiesto al poliziotto il motivo dei colpi, ottenendo come risposta un“non lo so”. Come se non bastasse, dopo essere stato ferito lo hanno girato sulla schiena, ammanettato, e lasciato lì venti minuti prima dell’arrivo dell’ambulanza.

Adesso si stanno cercando di analizzare meglio le dinamiche, ma questa situazione così spiacevole getta purtroppo altra benzina sul fuoco. Gli Stati Uniti vivono una fase molto tesa, in cui a prescindere dalle colpe, basta pochissimo per creare caos, e gli eventi di questo mese confermano i peggiori presentimenti.

Di Umberto Scifoni

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