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A Chicago puoi dire ciò che vuoi

A Chicago puoi dire ciò che vuoi

Bellissima iniziativa del rettore. Quanto fastidio vi dà il “politicamente corretto”? Dover sempre utilizzare il termine adatto per non essere tacciat

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Bellissima iniziativa del rettore.

Quanto fastidio vi dà il “politicamente corretto”? Dover sempre utilizzare il termine adatto per non essere tacciati di razzismo, misantropia, misoginia e chi più ne ha… Se vi dà davvero fastidio e non ce la fate più, allora siete come tutti gli studenti statunitensi che da ottobre sono scesi in piazza a favore della libertà di parola.

Tutto è iniziato grazie al rettore dell’università di Chicago Jay Ellisson, che ha ribadito mesi fa:

Quando sarete qui scoprirete che una delle caratteristiche fondamentali della nostra università riguarda l’impegno per proteggere la libertà di ricerca e di espressione. Tutti i membri della comunità sono dunque invitati a parlare, scrivere, ascoltare, criticare e imparare senza alcuna paura di censura”.

Il che non vuol dire poter offendere od il permesso di essere razzisti, ma poter parlare senza paura di offendere questa o quella cultura, questa o quella etnia. Significa, in parole povere, bandito dall’università il “trigger warning”: questo è un termine utilizzato per gli avvertimenti che indicano testi, eventi o lezioni ad alto rischio trauma per le minoranze.

Niente traumi, signori, siamo in America, dove, finalmente ma non ovunque, si può dire ciò che si vuole.

Di Giulio Rinaldi

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