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L’Italia chiude gli occhi davanti al Centro sismico della Kore

L’Italia chiude gli occhi davanti al Centro sismico della Kore

Il Centro di Enna “scartato” dagli Istituti vulcanologici italiani. Francia, Germania, Inghilterra e ora Israele. Ecco l’elenco di tutti i Paesi che h

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Il Centro di Enna “scartato” dagli Istituti vulcanologici italiani.

Francia, Germania, Inghilterra e ora Israele. Ecco l’elenco di tutti i Paesi che hanno deciso di rivolgersi al Centro sismico internazionale realizzato dalla Kore per avere valutazioni adeguate e analisi precise relative al tanto spinoso tema “sisma”. Ancora lontana da sembra invece l’Italia, forse a causa dell’antico pregiudizio che non ammette una punta di diamante nel settore in un piccolo Comune. Eppure, sono più di 11 milioni di euro quelli che la Comunità europea ha investito nel progetto del Centro sismico che, una volta portato a termine, è stato subito fatto decollare dal Prof. Giovanni Tesoriere e dal suo gruppo, rendendosi disponibile alle varie necessità e richieste dei Paesi europei.

Nemmeno il recente terremoto del Centro Italia sembra aver convinto gli istituti vulcanologici italiani ad interpellare il Centro, nonostante ormai da diverso tempo, siano state realizzate delle innovative tavole vibranti deputate al testare le strutture edili al fine di prevedere il loro comportamento a fronte di forti scosse sismiche.

La stessa cosa non può dirsi della Francia, che al contrario si è rivolta al Centro sismico della Kore al fine di verificare il funzionamento di alcune valvole impiegate nella centrale nucleare sotto sisma.

Ma cosa ne pensa il Prof. Giovanni Tesoriere?

“Nell’ambito della prevenzione abbiamo sentito di tutto e il contrario di tutto nel dopo Amatrice e degli altri Comuni, ma il nostro centro è stato ignorato nonostante la Comunità europea lo ritiene uno dei più grossi centri di ricerca europeo e destinato allo studio della sicurezza. Al centro docenti e studenti non solo hanno le idee chiare su come si opera da un punto di vista antisismico, ma ci sono gli strumenti e i laboratori per verificarne la bontà. Il laboratorio serve, e questo gli esperti lo sanno tutti, anche per testare i sistemi di riduzioni del rischio sismico. In Italia nessuno presta attenzione alla messa in sicurezza di monumenti ed edifici che fra l’altro rappresentano l’identità di un popolo. Il Centro sta lavorano su un brevetto israeliano, nella realizzazione di un basamento attivo che, se sollecitato da scosse, si muove in relazione al movimento tellurico e la statua rimane così ferma”.

Ecco a voi una Mamma Italia che rinnega un suo figlio.

Di Laura Messedaglia

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