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Università di Genova: salta l’accordo con banca Carige per un cavillo burocratico

Università di Genova: salta l’accordo con banca Carige per un cavillo burocratico

L’ennesima dimostrazione di come una burocrazia esasperata metta in moto perversi meccanismi giuridico-amministrativi. #FacceCaso. Un impegno scritto

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L’ennesima dimostrazione di come una burocrazia esasperata metta in moto perversi meccanismi giuridico-amministrativi. #FacceCaso.

Un impegno scritto a garanzia della fideiussione sulla cauzione definitiva. È bastato questo documento a far saltare l’accordo tra Banca Carige e l’Università di Genova per il servizio di Tesoreria.

L’ennesima dimostrazione di come una burocrazia esasperata metta in moto perversi meccanismi giuridico amministrativi. Siamo alle solite: perso di vista l’obiettivo primario, ovvero il buon funzionamento dell’amministrazione.

Il 29 settembre i giudici del Tar Liguria, entreranno nel merito della vicenda con una sentenza che deciderà se riammettere definitivamente la banca dei genovesi oppure no.

Tutto questo perché? “Mancata produzione dell’impegno del fideiussione a rilasciare la cauzione definitiva”, recita l’ordinanza di sospensione del Tar. 

Assurdo se si pensa che l’importo della gara è di 193 mila euro e Carige aveva addirittura già versato la cosiddetta cauzione provvisoria.

Carige si era aggiudicata il servizio di tesoreria l’ultima volta nel 2011 per il quadriennio fino al 2015. All’epoca l’accordo prevedeva “agevolazioni anche per gli oltre 30.000 studenti e il personale dell’Ateneo, che potranno infatti beneficiare di condizioni vantaggiose sui conti correnti rivolgendosi agli sportelli di Banca Carige”. #FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

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