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Ragazzo autistico di Lanciano prima rifiutato, poi accolto a scuola

Ragazzo autistico di Lanciano prima rifiutato, poi accolto a scuola

Un ragazzino autistico di 10 anni si era visto sbattere le porte in faccia da tutte le scuole medie a cui aveva provato ad iscriversi: fortunatamente,

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Un ragazzino autistico di 10 anni si era visto sbattere le porte in faccia da tutte le scuole medie a cui aveva provato ad iscriversi: fortunatamente, grazie alla denuncia della mamma e l’intervento delle autorità, l’infausta vicenda ha avuto esito positivo.

È terminata positivamente la triste storia del bambino autistico di Lanciano, in provincia di Chieti, respinto da tre diverse scuole che non potevano tenerlo.
Tutto è iniziato quando la mamma, dovendo fare la pre iscrizione del figlio per il passaggio dalla quinta elementare alla prima media si è vista rispondere negativamente da tutte le scuole a cui si era rivolta. Non demordendo, anzi indignata per l’accaduto (si ricorda che stiamo parlando di un ragazzo autistico che pertanto secondo la legge ha diritto ad essere accolto e le scuole hanno il dovere di farlo), la mamma ha subito sporto denuncia alle autorità di polizia.

“Oltre ad essere arrabbiata – ha affermato la mamma del ragazzo – sono dispiaciuta e da madre ho il cuore a pezzi per quanto sto vivendo per iscrivere mio figlio alla scuola media. Sempre che riesca ad iscriverlo visto che tre scuole medie su quattro lo rifiutano. […] Ci sono numeri da rispettare dettati dai decreti ministeriali. […] Mio figlio è autistico ma capisce bene quando viene rifiutato e soffre”.
A seguito della denuncia, subito si sono mobilitate le autorità competenti, in primis il Sindaco di Lanciano e il Miur. Dal primo è stato immediatamente programmato un incontro con le parti in causa per giungere ad un accordo, come lo stesso afferma: “Domani ci sarà un incontro in Comune con la mamma del bambino e l’assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Lanciano, Giacinto Verna, per favorire un esito positivo della vicenda. Abbiamo esteso l’invito anche ai dirigenti scolastici degli istituti coinvolti, affinché vengano chiariti i contorni della vicenda raccontati dalla mamma del bambino, che mi ha informato della questione direttamente. Auspichiamo una rapida soluzione della vicenda nell’unico e preminente interesse del bambino e del suo diritto allo studio. Lavoriamo di concerto con i dirigenti e la mamma per questo obiettivo, senza clamori e a tutela del bambino”.

Lo stesso Ministero dell’Istruzione ha prontamente dato inizio ad accertamenti attraverso una relazione del caso per far luce sull’accaduto, perché “tutte le studentesse e gli studenti, a maggior ragione se in situazione di difficoltà, hanno diritto a frequentare serenamente la scuola dell’obbligo”.

La grande mobilitazione delle autorità ha portato ad una soluzione positiva del caso (almeno questa volta), in quanto nell’incontro programmato per la giornata di ieri è stata trovata una scuola disponibile, la D’Annunzio, che accoglierà il ragazzino dai primi di settembre. Inoltre, come ha tenuto a precisare il primo cittadino, il problema non è nato da un diniego sostanziale delle scuole, ma da un errore formale della madre, a causa del codice fiscale errato e la trasmissione del modulo oltre i termini.

Di Lorenzo Maria Lucarelli

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