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Sicurezza in strada: l’OMS non perdona, troppi giovani hanno perso la vita

Sicurezza in strada: l’OMS non perdona, troppi giovani hanno perso la vita

La nuova statistica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ci spaventa, molto. La strada spesso non perdona. Ho sempre guidato la moto, più o meno

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La nuova statistica dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ci spaventa, molto.

La strada spesso non perdona. Ho sempre guidato la moto, più o meno da quando avevo quattordici anni. Poi una volta qualcuno mi si è affiancato, mi ha stretto in una curva, ho preso una buca e sono caduta. Era una buca enorme, mai riparata. Da lì non sono più riuscita a guidare una moto, adesso ho uno scooter ma ho paura comunque.

In questa storia ci sono due problemi, uno è il tipo che non sa guidare e sono tanti gli sbadati, gli spericolati o anche solo “chi pensa di fare le cose più in fretta degli altri”. L’altra è la cattiva manutenzione delle strade che per chi vive a Roma ad esempio o in un paesino sperduto come me conosce bene.

E se vi dicessi che sono 115.000 i ragazzi deceduti sulla strada negli ultimi due anni? Non per forza guidatori, anche pedoni, che sono stati travolti perché attraversavano su strisce pedonali che si vedevano a malapena. Pensate a quante volte abbiamo visto qualcuno senza cintura di sicurezza. “Tanto devo fare 500m”, diceva. O chi portava il casco slacciato “perché tanto non cado”. Uno dei miei migliori amici di infanzia faceva questo ragionamento. È stato in ospedale due mesi, di cui uno in coma.

O se vi dicessi anche che nel 44% dei casi i motivi degli incidenti sono ancora più stupidi, tipo quello di guardare il cellulare o di andare troppo veloce?

La sicurezza stradale è qualcosa che se non c’è ti porta via la vita. Pensiamoci.

Di Benedetta Erasmo

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