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Dispersione universitaria: la Sardegna investe 7 milioni di Euro sull’orientamento

Dispersione universitaria: la Sardegna investe 7 milioni di Euro sull’orientamento

Tra le Regioni con il più basso tasso di laureati vi è la Sardegna. Con un piano di finanziamento quadriennale la Regione decide di invertire la rotta

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Tra le Regioni con il più basso tasso di laureati vi è la Sardegna. Con un piano di finanziamento quadriennale la Regione decide di invertire la rotta.

La dispersione universitaria è uno dei tanti problemi che affliggono i nostri atenei, procurando un danno non solo a questi ma in primis agli stessi studenti che si accorgono in ritardo di aver scelto la strada sbagliata, perdendo così tempo e risorse investite.

Tutto nasce da una comprensibile indecisione che soprattutto i ragazzi di oggi, più di quelli di ieri, hanno rispetto al proprio futuro, alle volte perché non sono state ancora scoperte le proprie abilità e passioni, altre perché il pessimismo prende il sopravvento, non vedendo alcun futuro per se stessi.

In Sardegna, più che nelle altre Regioni italiane, il tasso di dispersione universitaria e, conseguentemente, anche quello di lauree concluse, è abbastanza negativo. Basti pensare che

solo il 17% della popolazione sarda ottiene la laurea…una tragedia in confronto alla media del 40% dei paesi europei.

Per correre ai ripari, la Regione Sardegna ha programmato di investire ben 7 milioni di Euro in programmi di orientamento e avvicinamento all’ambiente universitario da sviluppare nelle scuole superiore, proprio quando i ragazzi ancora stanno maturando la loro scelta e il pericolo di sbagliare è sempre in agguato.

I soldi verranno dilazionati in 4 anni: il 65% delle risorse è stato destinato alla città di Cagliari (4,550 milioni), il 35% a Sassari (2,450 milioni), a favore di ben 138 mila studenti.

Il programma prevede il rafforzamento delle attività di orientamento nelle scuole attraverso test psicoattitudinali e di valutazione delle conoscenze, soprattutto in quelle superiori di secondo grado, al fine di trovare i punti di forza di ogni studente e di farne emergere le passioni su cui lavorare negli anni universitari.

Per ridurre al massimo l’abbandono universitario bisogna far sì che lo studente si trovi a suo agio e sia convinto della propria scelta da subito perché è proprio nelle fasi iniziali, nei primi 6 mesi/1 anno che si registra il maggior tasso di dispersione.

Solo attraverso un investimento sul capitale umano sarà possibile, anche per una terra come la Sardegna, di dotarsi di risorse che non siano solo materiali, ma menti brillanti in grado di rappresentare la Sardegna stessa e l’Italia nel mondo.

#FacceCaso

Di Lorenzo Maria Lucarelli

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