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UniBologna e Fondazione Mic insieme per il restauro



UniBologna e Fondazione Mic insieme per il restauro


Il Laboratorio di Restauro del Mic di Faenza si occupa esclusivamente di restauro di materiali ceramici, di qualunque tipologia tecnologica. #FacceCas

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Il Laboratorio di Restauro del Mic di Faenza si occupa esclusivamente di restauro di materiali ceramici, di qualunque tipologia tecnologica. #FacceCaso.

L’Università di Bologna e la Fondazione MIC Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza insieme per formare studenti nel settore del restauro dei materiali e manufatti ceramici di interesse storico, artistico e archeologico.

Il Laboratorio di Restauro del Mic di Faenza si occupa esclusivamente di restauro di materiali ceramici, di qualunque tipologia tecnologica. Oltre al recupero della propria collezione, il laboratorio si è dedicato al recupero di importanti opere come le raccolte del Museo della Ceramica in Deruta.

“Il Museo ha organizzato, negli anni passati, diversi corsi di aggiornamento per restauratori di ceramica, tuttavia questa convenzione stabilisce oltre al riconoscimento da parte dell’Università di Bologna delle nostre altissime competenze, una continuità formativa di studio e formazione in questo settore cardine per lo studio delle materie dei beni culturali”. Spiega Eugenio Emiliani.

“Gli studenti del corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali saranno i primi a poter beneficiare di questa importante collaborazione. Il corso, finalizzato a formare il Restauratore dei Beni Culturali e abilitante alla professione di Restauratore di Beni Culturali, prevede lo svolgimento di attività pratico-laboratoriali di alta qualificazione professionale. La formazione dei restauratori in Italia non ha eguali nel resto del mondo: la tradizione e la cultura della conservazione in Italia hanno prodotto la recente introduzione di percorsi universitari quinquennali di altissima specializzazione e il corso di laurea dell’Università di Bologna (Campus di Ravenna) è uno dei pochissimi corsi universitari che forma gli studenti alla professione del restauratore, in particolare nel settore delle superfici decorate dell’architettura, del metallo, del vetro e della ceramica. Al di là dello straordinario valore formativo dei giovani restauratori rispetto ad una professione che vede l’Italia ai vertici mondiali per qualità e competenza, la valenza del corso di studio ha una importante ricaduta sociale nel territorio in cui opera poiché gli studenti, seguiti e guidati da docenti professionisti di alta qualificazione, operano direttamente sui beni culturali della collettività. Gli studenti hanno già lavorato al restauro della Fontana del Nettuno a Bologna, e nei cantieri-scuola a Ravenna realizzati in collaborazione con il MiBACT presso la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo i chiostri di Sa Vitale sede del Museo Nazionale di Ravenna e presso i laboratori del Parco Archeologico di Classe, in collaborazione con la Fondazione RavennAntica. L’esperienza che si apre con il MIC è l’occasione per ampliare attività e competenze e e per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro, in un contesto in cui professionalità, studio e passione potranno far crescere i restauratori del futuro”. Ha spiegato il prof. Luigi Tomassini.

#FacceCaso.

Di Francesca Romana Veriani

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