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Università, che bel minestrone: il 15% degli studenti a Milano sono stranieri

Università, che bel minestrone: il 15% degli studenti a Milano sono stranieri

Crescita costante che certifica una rivalutazione dei nostri atenei? Sentiamo spesso parlare di 'fuga di cervelli'. Eppure qui pare che le cose stiano

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Crescita costante che certifica una rivalutazione dei nostri atenei?

Sentiamo spesso parlare di ‘fuga di cervelli’. Eppure qui pare che le cose stiano cambiando. Gli studenti stranieri che militano nelle nostre Università crescono di anno in anno. Milano fa da portabandiera di questo “movimento”.
Al Politecnico, infatti, sono ben 6.000 i laureandi provenienti dall’estero mentre alla Bocconi sono oltre 1.800. Per non parlare dei corsi internazionali della Statale come di Humanitas o San Raffaele, così come di quelli di fisica, matematica o ingegneria.
Repentino, il cambio di passo degli atenei nostrani che hanno subito puntato, per l’appunto, su corsi incentrati sulle lingue. Attualmente, il settore più ambito resta quello dell’economia: gli iscritti stranieri sono quattro su dieci e arrivano da ben 80 paesi. Inoltre, alla Bocconi i corsi internazionali, in inglese, sono la metà sia nel triennio sia nel biennio.

Quanti sono? Da dove arrivano?

Percentuali alla mano, nell’Università di Milano sono gli Americani i più presenti (17%) e dietro di loro troviamo i Turchi (8%), i Francesi (7%) e gli Spagnoli (6%). Inoltre, il 5,5% dei Cinesi decide di completare i propri studi qui da noi, seguiti dal 4,4% dei Tedeschi, dal 29,% dei Messicani e dal 2,8% dei Colombiani.
Questa ondata di ragazzi provenienti dall’estero è un vero e proprio toccasana per la città. Dal Politecnico hanno fatto sapere che “gli studenti internazionali per vivere qui spendono mediamente tra i 10 e i 15 mila euro all’anno tasse universitarie escluse”.

Dopotutto si sa, quando noi Italiani decidiamo di fare le cose per bene (ma bene davvero) i risultati arrivano!

Di _Riccardo Zianna_

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