Tempo di lettura: 2 Minuti

“L’integrazione viene con l’istruzione”: pronta a partire l’università online per i rifugiati

Iniziativa nata in Germania da un ragazzo di 25 anni. Si chiamerà Kiron e sarà finanziata da un crowdfunding. Tutto online. Tutto per tutti. Perchè “l

Alfieri della Repubblica under 20: i giovani da cui prendere esempio
Dimmi che immagine hai (su Twitter) e ti dirò chi sei
Flixtrain: altro che Trenitalia!

Iniziativa nata in Germania da un ragazzo di 25 anni. Si chiamerà Kiron e sarà finanziata da un crowdfunding.

Tutto online. Tutto per tutti. Perchè “l’integrazione viene con l’istruzione”. E’ questo il motto di un’Università che è pronta a sconvolgere il mondo: parliamo della Kiron, una realtà telematica nata in Germania dalla splendida iniziativa del 25enne Markus Kreßler. Lo scopo di questo Ateneo è quello di poter creare uno spazio dedicato ai rifugiati, di modo che anche loro, senza dover spendere neanche un euro, possano conseguire una laurea ed inserirsi realmente nel mondo del lavoro. I corsi previsti saranno quelli di business, ingegneria, studi interculturali, informatica e architettura, tutti in lingua inglese o con i sottotitoli.
Pensa a tutto Kreßler, dal pagamento delle spese universitarie ai contatti con realtà prestigiose come Harvard o il MIT così che gli iscritti dovranno solo preoccuparsi della loro formazione. I fondi, da dove arrivano? Semplice, da un progetto di crowdfunding presente sulla piattaforma Startnext e che punta ad ottenere 1,2 milioni di Euro per poter far lievitare la ‘Kiron’ e permettere il completamento degli studi a 1000 studenti. In questo mese di ottobre, intano, partirà il ‘mese pilota’, in cui verranno fatte tutte le prove del caso. In poco tempo, appena 18 giorni, sono già stati raccolti oltre 120mila Euro, cifra minima per garantire ai primi 100 iscritti di conseguire la laurea triennale.
Kreßler, ha tenuto a spiegare le linee guida della ‘Kiron’: “Per i primi due anni le classi sono online e non c’è obbligo di frequenza. Al contrario, il terzo anno c’è l’obbligo di frequenza in uno degli istituti universitari che collaborano con noi ed è richiesto ad ogni studente di fornire i documenti d’identità e certificato scolastico”. Calcolando, inoltre, che per ora non esiste alcun tipo di finanziamento privato, il 25enne ha sottolineato che “anche la più piccola donazione può fare la differenza”.

“L’integrazione viene con l’istruzione”, superfluo aggiungere altro no?

Di _Riccardo Zianna_

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0