Tempo di lettura: 2 Minuti

Ma la Scuola non era per tutti?

Disarmanti realtà ci arrivano direttamente dai racconti del Sottosegretario all'Istruzione Faraone. Che la Scuola debba essere un luogo di formazione

Faraone dice SI allo smartphone in classe: presidi e docenti in protesta
Università: il sottosegretario all’istruzione Faraone nega sussidio a 60 mila ricercatori
Impresa faraonica? 300 milioni per riqualificare (o aprire) le scuole di periferia

Disarmanti realtà ci arrivano direttamente dai racconti del Sottosegretario all’Istruzione Faraone.

Che la Scuola debba essere un luogo di formazione e crescita per i ragazzi, lo abbiamo capito. Anche se le cose non stanno sempre così, quantomeno gli Istituti talvolta offrono riparo e assistenza sia per gli alunni in difficoltà che per quelli che, banalmente, aspettano un genitore in ritardo. I fatti di cronaca degli ultimi giorni, però, pare stiano smentendo anche quest’ultima visione delle cose.
“La scuola deve essere sempre inclusiva e attrezzata per far fronte in maniera professionale alle specificità di ogni bambino”, ha scritto negli ultimi giorni su Facebook il Sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone. Ma a cosa fa riferimento? A due fatti di cronaca francamente sconfortanti che lui stesso continua a spiegare: Il primo è un bambino autistico di Biella. Dopo un’aggressione all’insegnante di sostegno è stato spostato in un’auletta ad hoc. Ha frequentato la prima media per una settimana. Poi si è deciso di farlo rimanere a casa in attesa che le sue insegnanti di sostegno si formino adeguatamente sulla sua disabilità. La piccola di Trentola Ducenta, sieropositiva, invece – prosegue Faraone – la scuola non l’ha proprio cominciata perché l’istituto al quale aveva chiesto di iscriversi non aveva posto per lei. E mentre si cercava una soluzione è passato più di un mese lontano dai libri di scuola. Martedì, grazie all’intervento del Ministro Giannini, avrà il suo primo giorno di scuola proprio nell’istituto che l’aveva rifiutata”.

Il post sulla pagina Facebook di Davide Faraone
La soluzione? Dal post di Faraone emerge una duplice natura: da un lato, un appello e dall’altro una lettura giuridica della faccenda. Le scuole devono tenere le porte aperte per tutti. Non ci devono essere bambini ‘ingestibili’, né spazio per timori e paure per chi è ‘diverso’. Grazie alla delega della legge 107 cercheremo di eliminare le storture di un sistema che in certi casi si mostra fallace e inadeguato”.
Uno sguardo, infine, anche al futuro: Dobbiamo far sì che quegli insegnanti di sostegno che sono ‘eroi per scelta’ – e per fortuna, e sono pure tanti in Italia – siano la normalità. Non devono esistere più corridoi per ragazzi ‘ingestibili’. Né aulette ad hoc. Piuttosto in quelle aulette le scuole ci facciano laboratori”.
Al momento, però, la realtà parla chiaro: la Scuola italiana del 2015 non è per tutti. Siccome le cose stanno così, esiste una Onlus, la “Tutti a Scuola”: contattali se dovessi avere la strada sbarrata verso il tuo futuro (dettagli nella foto di copertina).

Di _Riccardo Zianna_

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0