Folle iniziativa intrapresa nella Strathmore all'insaputa degli studenti che, una volta sentiti gli spari, si sono fatti prendere dal panico e la situ
Folle iniziativa intrapresa nella Strathmore all’insaputa degli studenti che, una volta sentiti gli spari, si sono fatti prendere dal panico e la situazione è collassata.
Un morto (una ragazza di 33 anni) e circa 40 feriti. Questo, il bilancio di un’esercitazione antiterrorismo che ha preso vita in Kenya, nell’Università Strathmore di Nairobi. A leggerla così, sembra che si parli di un fatto assurdo: il problema di fondo è che gli studenti dell’Ateneo non erano stati avvertiti della citata esercitazione.
Immagina d’essere a lezione e, in un momento storico come quello che stiamo vivendo, iniziare a sentire raffiche di spari. Assurdo. E infatti, il panico ha invaso la Strathmore facendo rapidamente collassare la situazione. Il bilancio, come reso noto dal portavoce dell’Ateneo, Betty Ngala, è drammatico: “Una componente del personale è morta per le gravi ferite alla testa, due dei circa 40 feriti sono ricoverati in condizioni critiche”.
Eppure, la direzione della Strathmore, con la faccia un po’ di bronzo, ha detto che l’esercitazione “era destinata a verificare la preparazione della comunità universitaria e degli addetti ai soccorsi in caso di attacco. Malauguratamente, studenti e personale si sono fatti prendere dal panico”. Ad aggiungere percentuali di faccia di bronzo ci ha pensato Jepheth Koome, capo della Polizia di Nairobi, che ha detto senza mezze misure: “L’esercitazione è stata condotta nel rispetto delle regole”.
Non avvertire gli studenti di un’imminente esercitazione militare e lasciarli in pasto al panico. No beh, ottima mossa.
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