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Cina, l’ISIS entra all’università

Cina, l’ISIS entra all’università

L'Islamic state Hacker ha manomesso il sito universitario di un'importante università informatica del paese. Quattro miliziani a cavallo con la bandie

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L’Islamic state Hacker ha manomesso il sito universitario di un’importante università informatica del paese.

Quattro miliziani a cavallo con la bandiera dello stato islamico. Questa è l’immagine rilevata intorno alle 10 di domenica sera sul sito dell’Università Tsinghua. A darne notizia è stato il QingxingTimes, il giornale universitario, e la rilevanza dell’informazione è stata tale poiché si parla di una delle prime università cinesi riguardo la tecnologia informatica, tanto che il suo portale web è considerato più sicuro di molti siti governativi. Appare ancora: “Allah è grande. Non temo la morte. Morire da martire è il mio scopo”. Firmato “Islamic state Hacker”.

Siamo quindi al secondo attacco di hackeraggio in terra cinese: nel settembre scorso, infatti, si propagò nel web una canzone cinese che invitava ad unirsi allo stato islamico ed a combattere per Allah. Secondo il diplomatico Wu Sike, fin’ora sarebbero circa cento i cittadini che avrebbero oltrepassato il confine per unirsi alla guerra.

Superfluo aggiungere che l’immagine dei miliziani fosse accompagnata dalla frase di John Lennon “Alla fine tutto va bene. E se non va bene non è la fine”; superfluo perché la riportiamo per dovere di cronaca ma tengo personalmente a rileggerla come un harakiri compiuto da questi combattenti: grazie, anzi, per avercelo ricordato.

Di Giulio Rinaldi

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