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50 sfumature di tradimento: scoperto l’ormone della curiosità

50 sfumature di tradimento: scoperto l’ormone della curiosità

Secondo uno studio condotto dalla State University di New York è l’ormone della curiosità a spingere alla scappatella. Gli studiosi però ci tengono a

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Secondo uno studio condotto dalla State University di New York è l’ormone della curiosità a spingere alla scappatella. Gli studiosi però ci tengono a sottolineare che questo non basta a giustificare il tradimento.

Vi è mai capitato di tradire il vostro partner o di essere stati traditi? Se siete sempre stati fermamente convinti che chi ama non sarà mai infedele e che la fiducia sia il punto chiave di ogni relazione, secondo uno studio condotto dalla State University di New York vi state sbagliando di grosso.

Tutta colpa di una variante del gene DRD4 soprannominato il “gene del tradimento” che colpisce le zone della dopamina e dell’ossitocina, ovvero quella zona dei neurotrasmettitori, che possono stimolare la curiosità sessuale.  Questa particolare variante, è stata già collegata all’alcolismo, al gioco d’azzardo e ad altri comportamenti che creano dipendenza. Dopo aver esaminato un campione di 181 giovani ed essere giunti alla conclusione che chi possiede la variante genetica ha il 50% delle probabilità in più di tradire il proprio partner rispetto a chi non la possiede, gli studiosi ci tengono a sottolineare che questo non basta a giustifica il tradimento. Molto dipende anche da fattori psicologici, ambientali e dal fatto che il DNA reagisce in base alla situazione in cui il traditore stesso si trova.

“A determinare i comportamenti sessuali” afferma infatti lo psichiatra americano Balon, “è un mix di fattori genetici ma anche biologici, culturali, storici, psicologici e religiosi. Le cose non sono mai o bianche o nere, esistono almeno 50 sfumature di grigio – ironizza sulla questione – “I grandi mammiferi non sono necessariamente monogami, compreso l’uomo in alcune culture come quella musulmana o quella mormona. E revisioni di letteratura mostrano che l’abitudine ad avere più partner può nascondere anche ragioni di natura evolutiva: il bisogno biologico di ‘disseminare’ il più possibile il proprio materiale genetico per perpetuarlo nel tempo di generazione in generazione”.

Di Francesca Romana Veriani

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