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Tra incertezze e speranze, il nuovo concorso Buona Scuola

64.000 assunzioni in tutta Italia: il MIUR cerca di ingranare la quinta. Di Giulia Pezzullo Tra le notizie confusionarie del MIUR, compare la proposta

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64.000 assunzioni in tutta Italia: il MIUR cerca di ingranare la quinta.

Di Giulia Pezzullo

Tra le notizie confusionarie del MIUR, compare la proposta di apertura di un bando per l’assunzione di insegnanti nelle scuole pubbliche in tutta Italia; per essere più precisi, saranno messi a disposizione poco meno di 64.000 posti di ruolo, di cui una parte riservata al sostegno. Per ogni regione, sono state calcolate delle percentuali in modo da ripartire più o meno equamente le cattedre in tutto il territorio italiano; nel Lazio, per esempio, si rendono disponibili 5987 posti, in Abruzzo 1304, in Lombardia 11.176.

Il bando di partecipazione è (così dicono) pronto; tuttavia, è in attesa di essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dai primi di febbraio, periodo in cui doveva partire il nuovo concorso di Buona Scuola. Come mai tutto questo ritardo? Il MIUR sembra far bollire qualcosa in pentola: oltre a far fronte alle problematiche legate ai ritardi di assunzione di docenti in graduatoria di merito dal 2012, si sta procedendo con dei cambiamenti nei requisiti di partecipazione, nelle modalità di esame e nelle conoscenze da possedere per affrontare il test. Infatti, potranno partecipare al concorso tutti coloro che possiedono il titolo di abilitazione all’insegnamento (diploma magistrale abilitante, tirocinio formativo attivo, percorsi abilitanti speciali, etc.); questo requisito esclude automaticamente i non abilitati e non prende in considerazione la posizione degli insegnanti precari da anni che, a detta dei sindacati, dovrebbero ottenere una stabilizzazione preferenziale. In merito alle competenze richieste, oltre ad una conoscenza della materia di insegnamento, si pone molta attenzione alle competenze nell’informatica e nelle lingue straniere. Pertanto, l’esame scritto, privo di test di preselezione, sarà svolto al computer sulla base di alcune domande tra le quali due saranno in inglese, francese, spagnolo o tedesco; a questo, seguirà un esame orale diviso tra colloquio con gli esaminatori e simulazione di una lezione tipo tenuta dal docente.
Il numero dei partecipanti è alquanto incerto poiché, al momento, non è chiarissima la natura di questo concorso; si stima, tuttavia, una partecipazione di circa 200.000 docenti abilitati. Nella confusione generale, si può dire quasi con certezza che i bandi saranno tre e relativi alle fasce scolastiche esistenti in Italia (infanzia e primaria, secondaria di I e II grado e sostegno) e che il MIUR aprirà un sito web dedicato appositamente al concorso, grazie al quale sarà possibile presentare la domanda di partecipazione e farsi un’idea (si spera) più chiara in merito.
Dunque, occhio alle pubblicazioni ufficiali!

Di Giulia Pezzullo

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