Fa riflettere e accende nuove polemiche la proposta di usare coperte antiproiettile nelle scuole americane. È necessario ricorrere a certe misure stra
Fa riflettere e accende nuove polemiche la proposta di usare coperte antiproiettile nelle scuole americane. È necessario ricorrere a certe misure straordinarie? Storia di come la politica del terrore cambi radicalmente la vita delle persone.
Di Carolina Saputo
Usare coperte antiproiettile nelle scuole per poter creare uno scudo durante le sparatorie: sembra essere questa la nuova realtà americana la quale, non senza sollevare polemiche e dibattiti, vuole arginare una piaga che rende la rende principale protagonista delle pagine di cronaca nera, anche a causa di una recente statistica secondo cui ogni settimana di scuola corrisponde a 1,37 incidenti più o meno gravi legati all’uso delle armi. La coperta prende il nome (quasi grottesco) di “Bodyguard”, è stata progettata da ProTechT ed è stata realizzata in diverse dimensioni, dando così la possibilità ai ragazzi o ai bambini di potercisi rannicchiare all’interno.
Sul sito la società spiega che la coperta, oltre ad essere incredibilmente leggera, può essere adoperata in altri contesti che non siano solo quelli della scuola, ma anche, tanto per fare degli esempi, sedi che vanno dalla casa, all’ autostrada, al posto di lavoro, fino a raggiungere l’apice del paradosso nel portarla in normali luoghi di aggregazione come parchi pubblici, centri commerciali o, comunque, ovunque risiedano persone. Intanto la polemica infuria poiché si cerca di arginare il problema senza risalire alla fonte principale, nascondendo la testa sotto la sabbia o girandola dall’altra parte, perché la lobby delle armi è sempre e comunque più forte del governo e non risparmia la sicurezza dei propri cittadini. La politica del terrore sembra aver vinto ancora una volta, regalando insicurezze che possono essere nascoste sotto una coperta. Semplice ed efficace.
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