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Pronti al funerale delle gite scolastiche? Il MIUR colpisce ancora

Pronti al funerale delle gite scolastiche? Il MIUR colpisce ancora

Nasce il vademecum che impone alle scuole di verificare l’attendibilità delle società di trasporti per le uscite d’istruzione. Di Giulia Pezzullo Le g

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Nasce il vademecum che impone alle scuole di verificare l’attendibilità delle società di trasporti per le uscite d’istruzione.

Di Giulia Pezzullo

Le gite scolastiche sono uno dei momenti più divertenti della vita di uno studente; tutti ricordano quella volta che Tizio è rimasto chiuso fuori dall’albergo e Caio ha girato in mutande gridando frasi senza senso. Da sempre, insomma, è un momento di profonda unione per la classe, che ogni ragazzo ricorderà negli anni. Tuttavia, il MIUR ha deciso di complicare le cose (almeno apparentemente) collaborando con la Polizia di Stato per la redazione del “Vademecum per viaggiare in sicurezza” che renderebbe presidi e professori responsabili dei mezzi di trasporto e dei conducenti degli stessi durante le visite d’istruzione. Praticamente, una sentenza di morte per le gite!

Era già noto che ai docenti venissero le bolle al solo pensiero di passare delle ore fuori dalla scuola con degli adolescenti scalmanati; di certo ora la situazione sarà di gran lunga più complessa. La circolare ministeriale n° 674 datata 3 febbraio 2016 riporta una serie di punti inerenti alla sicurezza per i ragazzi che i docenti dovrebbero tenere a mente: si parla di attenzione alla guida del conducente, alle condizioni dei mezzi di trasporto (principalmente pullman) e alla documentazione della ditta che fornisce il servizio. In modo particolare, la scuola è obbligata a richiedere le licenze di guida, i rapporti Inps-Inail della società, la scheda del conducente riportante la tipologia di patente posseduta e la relazione lavorativa con i propri dirigenti di lavoro. Inoltre, il professore accompagnatore è tenuto a controllare che il conducente non superi il limite di velocità consentito, che non parli al telefono mentre guida e che rispetti le pause richieste dalla legge; come se non bastasse, il livello di controllo arriva a valutare le condizioni del pullman (usura delle gomme, presenza di cinture di sicurezza, airbag funzionanti…) “in maniera empirica”, a detta della nota della Polizia. Il significato di questa precisazione ci sfugge: il docente dovrebbe improvvisarsi meccanico con pompa a pressione e misuratore dell’olio alla mano una mezz’oretta prima di partire? O basta chiedere al conducente se il bus è a posto?

Di domande ce ne sono molte e non sono mancate le proteste da parte di FLC CGIL e Gilda degli Insegnanti che hanno intimato al MIUR di abolire queste nuove norme in quanto la responsabilità che si chiede è troppo elevata e si rischia di annullare ogni tentativo di portare in gita d’istruzione i ragazzi. Il ministero, di controbattuta, risponde con una serie di domanda-risposta in cui precisa che non ci sono nuove e più gravose responsabilità per i professori bensì la circolare è stata scritta con l’intento di sottolineare la necessità di richiedere tutta la documentazione utile per attestare la buona condotta della ditta di trasporti e dei conducenti dei pullman.

Sembra un parziale dietrofront del MIUR, dunque. Ma quanto ci si può fidare? La preoccupazione maggiore riguarda il possibile calo di gite scolastiche per evitare problemi e ripercussioni penali su docenti e presidi. In fin dei conti, come dargli torto?

Di Giulia Pezzullo

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