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Anche le Università incontrano il Social Impact Investing

Anche le Università incontrano il Social Impact Investing

Sempre di più gli atenei nel mondo che hanno iniziato la ricerca di questa materia e,piacevole sorpresa, tra i pionieri anche il Politecnico di Milano

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Sempre di più gli atenei nel mondo che hanno iniziato la ricerca di questa materia e,piacevole sorpresa, tra i pionieri anche il Politecnico di Milano. Andiamo a vedere di che si tratta e quale impegno si sta promuovendo.

Di Umberto Scifoni

“Social impact investing”: ho fatto le mie ricerche e ho appurato che non si tratta di una supercazzola Anglosassone, bensì un concetto coniato nel 2008 da Jp Morgan e Rockfeller Foundation, basato su una nuova classe di investimento in grado di misurare impatto e ricadute economiche di quest’ultimo sulle comunità di riferimento e valorizzare il ritorno economico.

Ancora dubbiosi su cosa esso sia? Cerco di rendere tutto più facile: è un nuovo modo di fare business, un investimento che possa generare un impatto benefico su società e ambiente, con riscontri positivi sia per i cittadini che per gli investitori. Vengono scelte aree in fase di sviluppo, che vengono incentivate con piani economici di tecnologia, energie rinnovabili,rifiuti e quant’altro.

Insomma, aziende e imprenditori investono in certi settori, hanno un indubbio ritorno di immagine, e perché no, economico, e il beneficio va alle comunità sociali. Trattandosi di una branca finanziaria relativamente nuova, gli studi sono stati di conseguenza ancora ridotti, ma le cose stanno cambiando.

Dalla Carleton University in Canada, alla Georgetown, Harvard, e molte altre (tra cui spicca in Europa il Politecnico di Milano), sono stati avviati piani di ricerca, considerati di ampio potenziale, ma su cui troppi pochi dati sono stati finora raccolti, con contributi accademici molto eterogenei. Quindi per adesso si stanno elaborando modelli teoretici di un campo innovativo e, per una volta, l’Italia è parte attiva di questo processo.

Di Umberto Scifoni

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