Il modulo da compilare per partecipare all'esame è troppo lungo e gli insegnanti non sanno se saranno ammessi alla prova o meno. Di Lorenzo Santucci D
Il modulo da compilare per partecipare all’esame è troppo lungo e gli insegnanti non sanno se saranno ammessi alla prova o meno.
Di Lorenzo Santucci
Di professori disoccupati e professori precari la scuola ne è piena, purtroppo. E quando vengono indetti dei concorsi per diventare finalmente un professore di ruolo, nessuno vuole rinunciare a parteciparvi. Come ad esempio quello che prevede l’assunzione di ben 63.712 insegnanti. Niente male. Ma qualcosa che deve sempre complicare la questione c’è e, se non c’è, la si va ad inventare. Infatti, molti professori che hanno pagato il bollettino richiesto non hanno la totale sicurezza che questo basti per fare l’esame. Già, perché ad ogni insegnante, come vincolo per partecipare alla prova, era richiesto un versamento esclusivamente tramite bonifico di 10 euro, da indirizzare alla Tesoreria dello Stato. Il problema però è nel modulo che doveva compilare il candidato: la causale dello stesso (dove bisognava indicare regione, procedura concorsuale/posto comune per infanzia/primaria, nome, cognome, codice fiscale e, per ultimo, classe di concorso o ambito disciplinare verticale, sostegno) era troppo lungo rispetto allo spazio dove bisognava scrivere.
Come hanno testimoniato alcuni candidati, non era possibile compilare tutto il modulo. Anche la Tesoreria dello Stato è a conoscenza di questa situazione ma non può aiutare in alcun modo gli insegnanti, disposti anche a pagare la tassa d’esame in contanti. Ma il bando recita chiaro: va pagato tramite bonifico. Il problema non ha riguardato pochi insegnanti, ma la maggior parte, preoccupati di non potere svolgere quell’esame che cambierebbe la lo loro vita. Ma il Miur rassicura (per modo di dire): infatti, chiunque dimostri la ricevuta di pagamento potrà sostenere l’esame.
Incapacità, incompetenza o superficialità: chiamatela come volete. Quello che ci vorrebbe è semplicemente un po’ di buon senso.
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