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Non è tutto oro ciò che luccica: su Facebook vendute armi illegalmente

Non è tutto oro ciò che luccica: su Facebook vendute armi illegalmente

In un periodo di grandi novità per la società Americana, desta preoccupazione una vicenda spiacevole: gruppi islamisti libici hanno comprato delle arm

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In un periodo di grandi novità per la società Americana, desta preoccupazione una vicenda spiacevole: gruppi islamisti libici hanno comprato delle armi illegali attraverso il social stesso.

Di Umberto Scifoni

Esiste il Deep Web, ossia il lato oscuro di internet, incontrollabile, dove puoi comprare di tutto: armi,droga, sicari e persino essere umani. Ma questo non fa più scalpore ormai, è vivo e attivissimo da anni.
Invece più preoccupante è quello che è stato scoperto in questi giorni su Facebook, terroristi Libici che comprano, in una sorta di mercato virtuale, varie armi. Il motivo è di pubblico dominio: tentare di rovesciare il nuovo governo di unità nazionale, voluto dalle forze dell’Occidente, principale nemico proprio dell’Isis in Tripolitania e il rapporto è dello Small Arms Survey, centro studi contro le armi illegali dell’Università di Ginevra. Si parla di ben 1346 vendite di armi proibite sui Social, dato terribile perché si tratterebbe solo della punta dell’iceberg di un giro d’affari da miliardi di dollari.

Si capisce da questo come tali risultati facciano storcere il naso ai vertici di sicurezza, perché del dark web, come già detto, si sapeva avere una minaccia del genere sui social network, potrebbe essere un rischio più alto. Nascono gruppi chiusi, inaccessibili, si scambiano dati i criminali, e concludono vendite e chissà quali altre azioni illegali. Come fermare tutto ciò? Non sarà facile, ma servirà al più presto una seria collaborazione tra dipartimenti di difesa internazionali e piattaforme digitali; garantire la cyber security è una necessità immediata, soprattutto in periodi così complicati nella lotta al terrorismo, e a due giorni dalla notizia sulla privacy di Whatsapp.

Ci saranno sviluppi su questa situazione? Noi ti terremo sempre aggiornato, nel frattempo, #FacceCaso.

Di Umberto Scifoni

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