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Occupazione per contrastare il vandalismo nella Quasimodo

Occupazione per contrastare il vandalismo nella Quasimodo

Due presidenti di associazioni sportive vogliono cambiare le sorti di una ex scuola nei pressi di Genova Voltri. Di Giulia Pezzullo Porte scardinate,

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Due presidenti di associazioni sportive vogliono cambiare le sorti di una ex scuola nei pressi di Genova Voltri.

Di Giulia Pezzullo

Porte scardinate, banchi buttati nella tromba delle scale, vetri infranti, ascensori sfondati, muri imbrattati e bagni rotti: è il panorama di degrado della ex scuola media Quasimodo del Cep, lasciata alla mercé di vandalismo e brutalità.

L’istituto a 600 metri dal casello di Genova Voltri è stato abbandonato quattro anni fa; la struttura, risalente agli anni Settanta, è stata sempre una scuola funzionante nonostante il ridotto numero di aule. Il Comune, dopo averla acquistata, ha trasferito nel settembre 2012 tutto il complesso nella scuola elementare Aldo Moro che si trova nelle vicinanze, provocando l’inevitabile declino della struttura.

Dal giorno di chiusura ad oggi, Comune, Provincia e Regione hanno svolto molti sopralluoghi per cercare di reinventare questo luogo inabitato: sono state fatte ipotesi per un alberghiero, un agrario e un polo distaccato dell’associazione Gigi Ghirotti per i malati terminali. Tuttavia, il vicesindaco Stefano Bernini afferma che servivano più di 5 milioni di euro quando la situazione di degrado era ancora contenibile, a differenza di ora che è del tutto fuori controllo. L’unico progetto che invece andò a buon fine già quattro anni fa riguarda il passaggio di gestione della palestra della scuola a due associazioni sportive: la società di ginnastica Regina Margherita del Prà capitanata da Massimo Bisi e la Volare Volley di Voltri e Arenzano con presidente Gianfranco Tamburini. Nel 2014 però i presidenti delle associazioni decisero che le ginnaste e gli atleti non erano più al sicuro in quella struttura a causa delle numerose incursioni di malintenzionati e della mancanza di acqua corrente e riscaldamento. Più tardi, sono stati proposti dei progetti di adozione e ristrutturazione che furono approvati dalle sovrintendenze e poi bocciati per mancanza di fondi.

Solo negli ultimi giorni, constatato l’assoluto stato di devastazione all’interno della Quasimodo, i due presidenti hanno pensato nuovamente di rimettersi in gioco per salvare almeno la palestra in quanto spazio pubblico e utile. Bisi e Tamburini hanno infatti deciso di occupare l’istituto in modo pacifico per farsi ascoltare dal Comune, consci che ottenere una richiesta di autorizzazione sarebbe pressoché impossibile. La speranza è quella di poter risollevare le sorti della ex scuola e renderla fruibile al maggior numero di persone, scoraggiando così il vandalismo che ormai domina indiscusso all’interno di quella che è una struttura pubblica.

Di Giulia Pezzullo

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