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Di giorno preside, di notte agente di sicurezza

Di giorno preside, di notte agente di sicurezza

Il preside del Pascal di Cesena trova un modo per contrastare i ripetuti furti nella scuola: "Farò io la sorveglianza all'istituto". Di Giulia Pezzull

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Il preside del Pascal di Cesena trova un modo per contrastare i ripetuti furti nella scuola: “Farò io la sorveglianza all’istituto”.

Di Giulia Pezzullo

La scuola di per sé dovrebbe essere un luogo in cui sentirsi protetti e benvoluti, dove gli adulti dovrebbero fare da scudo e da spada per i ragazzi che crescono per affrontare il mondo. Se si pensa in questo senso, viene naturale dirsi che la sicurezza in un istituto dovrebbe essere garantita in ogni momento per non annullare il benessere degli studenti. Tuttavia, nota la scarsa attenzione da parte delle istituzioni, a volte si verificano casi di furto e scasso all’interno degli istituti che mettono in pericolo la sicurezza dei ragazzi. È ciò che è successo al Blaise Pascal di Cesena, dove dall’inizio dell’anno ad oggi si sono verificati sei casi di furto ai distributori automatici.

Il preside Francesco Postiglione, dopo aver inviato una grande quantità di segnalazioni e denunce alle forze dell’ordine che sono state prontamente accantonate, ha deciso di iniziare un periodo di pattugliamento notturno per scoraggiare i ladri. “Stanotte starò io a scuola. Cosa resta da fare per garantire la legalità?” afferma il dirigente che si dimostra molto amareggiato. Infatti, i tentativi di segnalazione dei fatti alle istituzioni sono stati moltissimi e tutti caduti nel nulla. Postiglione ha sporto denuncia alle forze dell’ordine, ha chiesto loro di pattugliare la scuola di notte e ha richiesto fondi pubblici per la riparazione di vetri, porte e quant’altro; invece si è ritrovato a pagare i danni causati dai ladri, a installare una videocamera a circuito chiuso e a fare ronde notturne all’istituto.

Tutto ciò ha dell’assurdo se pensiamo che un istituto per la pubblica istruzione non garantisce la sicurezza per i suoi studenti e che le istituzioni e gli enti, che dovrebbero fornire assistenza e fondi per il corretto funzionamento della struttura, non si interessano alle sorti della scuola. Il preside Francesco Postiglione, dimostrando amore per la sua professione e speranza per il futuro delle nuove generazioni che lui stesso contribuisce a formare, si è rimboccato le maniche e ha deciso di svolgere compiti che non gli spettano solo per il benessere dei suoi ragazzi. Un comportamento, questo, che gli fa di certo onore ma che dimostra come ancora lo Stato italiano non sia in grado di gestire piccoli problemi che causano disagi al mondo dell’istruzione.

Di Giulia Pezzullo

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