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I nostri amici a quattro zampe provano emozioni? La risposta arriva da Elisabetta Palagi

I nostri amici a quattro zampe provano emozioni? La risposta arriva da Elisabetta Palagi

Secondo uno studio di due anni condotto a Palermo, i cani sono in grado di “mimare” in modo automatico le espressioni facciali e le posture tipiche de

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Secondo uno studio di due anni condotto a Palermo, i cani sono in grado di “mimare” in modo automatico le espressioni facciali e le posture tipiche del gioco sociale. Cerchiamo di capire insieme di cosa si tratta.

Quanti di voi possiedono un amico a quattro zampe? Ai fortunati che hanno risposto si, sicuramente sarà capitato almeno una volta di chiedersi se il cane prova emozioni o affetto nei vostri riguardi. Una recente ricerca condotta dall’etologa del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, Elisabetta Palagi, smentisce ogni dubbio dimostrando che i cani provano empatia, la capacità di porsi nello stato d’animo di un altro soggetto.
“Il cane condivide con l’uomo gran parte della sua storia. Attraverso una selezione artificiale che va avanti da circa 10.000 anni, l’uomo stesso ha creato tante razze di cani stressandone non solo particolari caratteristiche anatomiche e fisiologiche, ma soprattutto caratteristiche psicologiche e di personalità. Il cane ha da sempre accompagnato l’uomo nelle sue attività legate alla sussistenza (caccia, allevamento, controllo della proprietà), ma recentemente si è visto un investimento nell’allevamento di razza tipicamente da compagnia. Forse il fatto che siamo più soli ci spinge a cercare nel nostro compagno a quattro zampe qualcuno con cui condividere ansie, preoccupazioni e allegria. Prendersi cura di un altro essere vivente, che non ci chiede nulla se non un po’ di attenzione, è probabilmente la risposta a qualche nostra necessità ancestrale di non rimanere soli ed essere utile a qualcuno”.

Lo studio condotto da Elisabetta Palagi con l’aiuto di Giada Cordoni, Paolo Baragli, Elisa Demuru ed Erica Tomasi, si è protratto per circa due anni con 50 ore di video di gioco libero tra i cani in un parco pubblico di Palermo.

Dall’analisi si evince che i cani sono in grado di “mimare” in modo automatico le espressioni facciali e le posture tipiche del gioco sociale, anche se parlare i emozioni, non significa propriamente avvicinarsi ai sentimenti umani: “Le emozioni animali non sono sentimenti, esistono emozioni di tipo positivo e negativo, come ad esempio la paura. Provare emozioni è adattativo poiché ti mette in grado di rispondere in modo appropriato agli stimoli ricevuti dall’ambiente. Si può però dire che le emozioni possono essere mediate dall’ambiente sociale. Proverò ad esempio meno paura se sono in compagnia piuttosto che se sono da solo. L’approccio scientifico non permette l’antropomorfizzazione dei comportamenti animali, sarebbe un terribile errore. La conferma che arriva da questa ricerca è che siamo più simili ad altri animali sociali di quanto non vorremmo credere”.

Di Francesca Romana Veriani

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