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Oggi parliamo di.. scusate ma non mi ricordo

Oggi parliamo di.. scusate ma non mi ricordo

Vi è mai capitato di dimenticare quello che stavate dicendo? Uno studio pubblicato su Nature Communications potrebbe spiegarci perché questo accade. A

Lo sapevi che (forse) la Luna influenza i terremoti?
Un ragazzo ha covato un pulcino…
Imparare senza sforzo? Da oggi si può (o quasi..)

Vi è mai capitato di dimenticare quello che stavate dicendo? Uno studio pubblicato su Nature Communications potrebbe spiegarci perché questo accade.

Avrei voluto parlarvi di una notizia interessante ma proprio non riesco a ricordarmi di cosa si trattasse..
Ah no ci sono, eccola qui!
Vi è mai capitato di dimenticare quello che stavate dicendo?
Uno studio pubblicato su Nature Communications potrebbe spiegarci perché questo accade.

Quando camminavamo per praterie sconfinate alla ricerca della cena, questa capacità di interrompere bruscamente i pensieri e tornare alla realtà dovette salvarci la vita più volte, riportando l’attenzione sugli stimoli pericolosi.

Adam Aron dell’Università della California di San Diego, sostiene che a interrompere il flusso di pensieri sarebbe lo stesso meccanismo che ci impedisce di scontrarci con qualcuno quando usciamo dall’ascensore e ci troviamo una persona davanti.
Il responsabile in questione si chiama nucleo subtalmico, una piccola formazione di neuroni che ha sede nel diencefalo, una porzione di cervello umano esattamente al centro della scatola cranica.

Lo studio condotto da Aron e colleghi, consisteva nel far tenere a mente a 20 volontari sani e 7 malati di Parkinson una stringa di caratteri. Durante l’esperimento, semplici suoni monocordi che accompagnavano il lavoro, vennero improvvisamente sostituiti dal cinguettio di uccelli che spiazzò completamente i volontari. L’attività elettrica celebrale è apparsa simile a quella delle interruzioni improvvise del movimento.

“Quello che abbiamo dimostrato finora – dicono i ricercatori – è che gli eventi inaspettati coinvolgono lo stesso circuito cerebrale che usiamo per bloccare deliberatamente le nostre azioni; questo meccanismo sembra influenzare il grado con cui questi eventi influiscono sui flussi di pensieri che avevamo (prima di essere interrotti)”

Di Francesca Romana Veriani

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