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Tutti a scuola, nessuno con la mafia

Lanciata la proposta per aprire le scuole anche d'estate: un ragazzo in più in classe è un ragazzo in meno per "loro". Giannini sul piede di guerra ed

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Lanciata la proposta per aprire le scuole anche d’estate: un ragazzo in più in classe è un ragazzo in meno per “loro”. Giannini sul piede di guerra ed è subito mobilitazione nazionale.

Di Giulia Pezzullo

Le periferie delle grandi città hanno la fama di essere luoghi complicati, soggetti al fascino meschino della malavita che promette una vita ricca e facile. I ragazzi sono ammaliati, attirati a gran voce da un pifferaio che chiama i suoi topolini. Pochi si salvano, pochi cercano una strada alternativa e la scuola, nella maggior parte dei casi, non riesce a contenere il fenomeno di dispersione che ne consegue. È per questo che Napoli, Roma, Torino, Milano, Palermo e Bari dicono ‘no’ a tutto questo e vengono coinvolti in un progetto ministeriale per la salvaguardia del futuro dei più giovani.
Il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini esordisce così: “Ogni ragazzo che conquistiamo noi, è un ragazzo che perdono loro”. L’obiettivo è tenere i giovani lontani dalla strada, lontani dalle tentazioni della delinquenza e della criminalità organizzata. Per riuscire in ciò, nasce e cresce la proposta delle scuole aperte d’estate e nei giorni festivi per creare un legame di continuità tra studenti e insegnanti e per sviluppare un senso di appartenenza e rispetto reciproco che possa far capire ai più giovani che esiste una strada migliore verso il futuro. La Giannini afferma che non ha mai incontrato il parere negativo dei docenti rispetto a questo progetto, in quanto non si tratterebbe di incrementare le ore di lezione curriculare bensì di creare una rete di laboratori di musica, workshop sportivi e lavorativi per insegnare ai ragazzi a inseguire i sogni e a sapere fare un mestiere.

“Sono orgogliosa e vicina a quelle persone che fanno del loro mestiere una speciale missione” continua il Ministro “e la presenza costante del Presidente Matteo Renzi dimostra la consapevolezza del governo”. Infatti, in merito a Buona Scuola, Stefania Giannini dichiara che il progetto promosso affonda le sue radici negli sviluppi nella didattica del nuovo governo. L’unico intoppo che, attualmente, sembra frenare questa corsa verso la meta è il numero esiguo di docenti disponibili. Tuttavia, data l’immediata disponibilità di 10 milioni di euro di fondi statali, ci si aspetta di essere in grado di fronteggiare il problema in modo pratico e veloce.
Lo Stato italiano per una volta ha risposto a pieni polmoni ad una richiesta di aiuto di genitori e ragazzi che vogliono scappare da una realtà che impedisce loro di volare alto e stare lontano dalla malavita; si sta mettendo in piedi una battaglia fatta di cultura, di lavoro e di legalità per garantire ai giovani una visione diversa e migliore della vita. “Ai ragazzi occorre dare un orizzonte: per poterlo fare bisogna scardinare il loro mondo chiuso e questo è compito della scuola” conclude il ministro Giannini.

Non ci resta, dunque, che aspettare e vedere se questa volta la Buona Scuola farà la brava.

Di Giulia Pezzullo

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