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Il bidello e il bottino: lo strano caso dei 185.000$ regalati

Il bidello e il bottino: lo strano caso dei 185.000$ regalati

Esistono storie che stupirebbero anche la persona più cinica sulla terra; questo caso di estrema solidarietà ci si avvicina molto... Di Carolina Saput

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Esistono storie che stupirebbero anche la persona più cinica sulla terra; questo caso di estrema solidarietà ci si avvicina molto…

Di Carolina Saputo

C’è chi per la pensione regala oggettistica di vario tipo, viaggi, telefoni proprio a dire tanto; invece a questo bidello di una scuola privata di Dallas, Kifleab Tekle, sembra che sia andata decisamente meglio. Questa che sto per raccontare è una strana, curiosa e sicuramente bella storia di solidarietà ricambiata, la quale mostra che persino i giovani più cinici e chiusi alle volte hanno un cuore e non hanno paura di mostrare riconoscenza.

Tekle infatti è sempre stato molto amato da tutti, studenti e professori, diventando una vera e propria pietra miliare della scuola, una necessità di cui sarà difficile fare a meno, pronto a sacrificarsi ad ogni minimo bisogno. Per questo motivo, in segno di estrema riconoscenza, tutto il corpo docenti e quello studentesco decidono di muoversi e assicurargli in qualche modo una pensione serena e tranquilla invece del solito regalo noioso e banale. È così che si da inizio alla campagna di raccolta fondi attraverso il sito “GoFundMe” ed ecco la notizia che colpisce sul serio: se nella prima settimana di Aprile si puntava a raccogliere 10.000$, nel giro di qualche giorno in più ne sono stati raccolti 185.000, come segno di estrema gratitudine e solidarietà dopo tanti anni ricambiata.

Persino l’ideatrice del progetto, Abbey Hoak-Morton, mostra ai giornalisti tutto lo stupore e la sorpresa di un successo così sconvolgente, che del resto viene giustificato pensando alla figura di questo straordinario bidello (o forse è meglio dire persona) che è riuscito a fare breccia nei cuori di un’intera comunità. Certo, c’è da dire che, non tanto per mettere in atto ma per riuscire in una raccolta fondi del genere, bisogna essere estremamente facoltosi; ed è infatti proprio il caso di questa scuola privata frequentata tra le tante studentesse dalle figlie dell’ex presidente George Bush.

L’insegnamento corretto è però un altro, e cioè quello di non nascondere la testa sulla sabbia, ma riuscire in qualche modo a dire “grazie”, sempre.

Di Carolina Saputo

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