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È competizione tra Università telematiche e tradizionali

Promosso un decreto per la riduzione dei costi che favorirebbe le iscrizioni a favore delle online. Di Ludovica Gentili Nel 2003 nascono in Italia le

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Promosso un decreto per la riduzione dei costi che favorirebbe le iscrizioni a favore delle online.

Di Ludovica Gentili

Nel 2003 nascono in Italia le prime università telematiche e a 13 anni dalla loro nascita se ne contano undici su tutto il territorio italiano.

I vantaggi che la loro istituzione ha comportato sono innumerevoli: corsi online, piattaforme da consultare, titolo legale equivalente a quello conseguito presso gli atenei tradizionali, insomma chi più ne ha più ne metta, ma a distanza di tempo cominciano a venir fuori i primi segnali di concorrenza che fanno storcere il naso alle università che come da tradizione usufruiscono delle lezioni cosiddette frontali. Alcune fonti riportano il 7,4% come dato che indica la riduzione delle iscrizioni alle università tradizionali a vantaggio di quelle telematiche, un dato significativo, sintomo di antagonismo.

Eppure c’è chi con fermezza dichiara che gli studenti online non presentano risultati brillanti durante il percorso di studi, d’altro canto indubbiamente il mancato contatto diretto tra docente e studente priva di quell’interazione necessaria per un approfondimento utile. Un ulteriore fattore che senza dubbio sottolinea la concorrenza è quello relativo ai costi: per le università i corsi online riducono le spese dell’istruzione in quanto è possibile offrire lezioni a un numero elevato di studenti senza costi non ottimali che si avrebbero se fosse aumentata la dimensione delle classi. Le Università telematiche di Inghilterra, Stati Uniti e Spagna essendo considerevolmente più grandi godono dei benefici che derivano dall’utilizzo delle nuove tecnologiche al contrario di ciò che accade in Italia dove il numero degli iscritti risulta essere poco elevato per poter sfruttare le economie che derivano dalla tecnologia online.

2mila euro è il costo annuale delle tasse praticate dalle università telematiche italiane, 7.900 con servizio di tutoring, un prezzo elevato se si pensa che gli studenti a detta di molti non presentano una formazione cum laude. Per questo è stato promosso un decreto che prevede una diminuzione dei costi, un sostegno che a detta di molti non spingerebbe le università telematiche a offrire un servizio migliore con risultati positivi riguardo alle competenze acquisite e che aumenterebbe ingiustamente una competizione impari.

Soluzione azzeccata o mossa discutibile?

Di Ludovica Gentili

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