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Trieste si trasforma in passerella

Trieste si trasforma in passerella

54 Paesi, 100 proposte ma solo 10 partecipanti, tutti sottoposti a giudizio per guadagnarsi l’accesso al mondo della moda. Di Ludovica Gentili Trieste

La moda del Caso: Supreme
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Il jeans non è più simbolo Usa

54 Paesi, 100 proposte ma solo 10 partecipanti, tutti sottoposti a giudizio per guadagnarsi l’accesso al mondo della moda.

Di Ludovica Gentili

Trieste scalda i motori e si prepara ad accogliere il 16 luglio l’ International Talent Support, con i suoi aspiranti fashion designer provenienti da 54 Paesi diversi che si sfideranno a colpi di passerelle con abiti, gioielli e accessori.

Cento progetti internazionali, cento idee, cento stili, tutti provenienti da diverse parti del mondo saranno selezionati dopo un attento scrutinio che decreterà i dieci migliori per area (moda, gioielli, accessori) che sfileranno sotto gli occhi di Barbara Franchin, fondatrice e direttore artistico del contest, Sara Maino, Senior Editor di Vogue Italia e Vogue talents e molti altri, per guadagnarsi l’accesso al magico mondo della moda.

“Utopia” è il tema che guiderà questa edizione, rispecchiando l’animo sognatore di tutti coloro che creano e scelgono come forma di espressione la moda.
Se un tempo il modo di vestire delineava la personalità di un individuo, inserendolo entro un genere, oggi sembra più uno strumento mediante il quale esprimere una moltitudine di segnali di una collettività che attendono di essere colti. Abbattuto ogni confine, generi che si confondono tra loro, le forme del corpo spariscono annullando le differenze; fusione sembra essere il termine esatto per definire le nuove linee guida seguite dai futuri stilisti del millennio.

Anche quest’anno sarà il Salone degli Incanti ad accogliere la manifestazione che metterà in risalto la capacità imprenditoriale del Friuli Venezia Giulia dando l’opportunità a molti giovani di trasformare l’utopia in realtà, coronando il proprio sogno di vedere i propri abiti indosso alle future Kate Moss dei giorni nostri.

Di Ludovica Gentili

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