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Variazione della detrazione fiscale per le università non statali

Variazione della detrazione fiscale per le università non statali

Un decreto del Miur ha previsto un tetto massimo di 3.700 euro. Andiamo a vedere nello specifico. Tramite il decreto n. 288 del 29 aprile 2016, il Miu

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Un decreto del Miur ha previsto un tetto massimo di 3.700 euro. Andiamo a vedere nello specifico.

Tramite il decreto n. 288 del 29 aprile 2016, il Miur ha decretato l’importo massimo delle spese e dei contributi di iscrizione per i corsi di laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico delle università private e pubbliche ma, la differenza, è che quelle non statali non possono detrarre una cifra superiore a quella stabilita annualmente ad ogni facoltà dell’università con decreto del Miur che deve essere emanato entro il 31 dicembre di ogni anno. Le non statali, quindi, possono detrarre dall’imposta lorda sui redditi dell’anno precedente (2015).

Il Miur ha però tenuto conto dei principi attuati fino al 2014, tra i quali emergeva il principio che le detrazioni degli studenti appartenenti alle università private dovevano essere comparabili con quelle degli studenti che frequentavano un’università statale nella stessa area geografica. Inoltre, secondo l’articolo 3 della legge 549/1995, il limite dell’importo detraibile deve essere incrementato della cifra relativa alla tassa del diritto allo studio. Un altro principio del quale il Miur si è fatto carico è la differenza che possiamo notare sulle detrazioni delle università in base alla loro collocazione geografica. Per spiegarci meglio: queste cifre oscillano tra i 1.500 euro per le facoltà umanistico sociali del Mezzogiorno ai 3.700 dell’area medica nel settentrione, passando per i 2.400 dell’area disciplinare scientifico – tecnologica del Centro Italia.

L’Agenzia delle Entrate, inoltre, ha fatto sapere che è possibile da ieri pomeriggio accettare o modificare il 730 per l’invio: tramite questo messaggio ha tenuto a precisare come ci sia stato un notevole aumento di accessi per la conoscenza del modello predisposto dal Fisco, addirittura un milione e 800.000 in più rispetto dal 15 aprile ad oggi ed un 16% in più se si guarda ad aprile 2015.

Un altro dato è come si sono collegati: il 55% dei contribuenti si è collegata attraverso le credenziali dell’Agenzia delle Entrate (Fisconline) mentre quasi il 36% tramite il Pin dell’Inps.

Di Lorenzo Santucci

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