L'evento che permette di osservare con occhi diversi gli ambienti in cui viviamo quotidianamente sbarca anche quest'anno nella Capitale nei giorni 7 e
L’evento che permette di osservare con occhi diversi gli ambienti in cui viviamo quotidianamente sbarca anche quest’anno nella Capitale nei giorni 7 e 8 maggio.
Di Giulia Pezzullo
Alla quinta edizione romana, Open House è ormai una realtà radicata nel mondo. Come evento nasce nel 1992 a Londra e in brevissimo tempo si espande a macchia d’olio in 31 città sparse per il globo creando una rete di cultura e conoscenza in ben 4 continenti. Il principio base di Open House è quello di rendere facilmente accessibili luoghi di interesse architettonico – artistico, istituendo visite guidate gratuite gestite da specialisti del settore. Ma, soprattutto, anche da molti ragazzi tra studenti e volontari!
Per questa edizione a Roma, risultano coinvolti 170 siti suddivisi in aree tematiche per facilitarne la visita e visitabili gratuitamente nel weekend del 7-8 maggio. Tra case private, quartieri d’arte e monumenti antichi, è possibile vivere in pieno la città e tutti i suoi aspetti più interessanti; ogni zona, individuata dal programma e visibile in una mappa pdf presente sul sito ufficiale, ospita una quantità molto elevata di siti.
Le aree tematiche sono cinque e catalogano gli edifici della Capitale in modo semplice e preciso.
“L’abitare” riunisce 20 case private e numerosi complessi residenziali con un grande valore di design d’interni e architettura che mostrano in modo eccellente il genio italiano.
“L’architettura del quotidiano”, invece, permette di scoprire sotto una nuova luce tutti quegli ambienti che ogni giorno animano la vita di molti romani, come per esempio la stazione Tiburtina o la sede BNL Paribas.
La sezione “Factory e produzione creativa” si immerge in quei quartieri nati dalla creatività e dalla produttività dei suoi abitanti, determinando spesso processi di riconversione, modifica e riuso degli edifici; sarà dunque possibile camminare per San Lorenzo, il Pigneto o Ostiense guardandone gli aspetti più artistici e architettonici.
Alquanto diversa è l’area tematica “Città della conoscenza” che punta a far conoscere i luoghi che si preoccupano di promuovere la ricerca e la cultura; tra questi citiamo l’Agenzia Spaziale Italiana e la Biblioteca Hertziana.
Ultima, ma non per questo meno interessante, la sezione che riguarda la parte storica della nostra capitale; è intitolata “Attraversare la storia” e permette di toccare con mano la bellezza e l’importanza di tutti quei luoghi radicati nella vita di Roma, tra i quali compaiono l’Antica Insula Domenicana e il sottosuolo degli Auditoria di Adriano.
Oltre a queste cinque aree tematiche principali, esistono due sezioni collaterali che coinvolgono aspetti particolari: “Spazi di moda” dedicato agli atelier degli stilisti e alle scuole di moda e “Bed & Food” mirato alla scoperta di hotel e ristoranti singolari. Ogni evento, tour o percorso tematico è gestito dall’Associazione Open City Roma che quest’anno ha rinnovato il 50% in più di siti d’interesse rispetto alle altre edizioni di Open House. Inoltre, grazie al lavoro di tale organizzazione, è possibile ascoltare le spiegazioni di persone qualificate che guideranno i visitatori alla scoperta del fitto programma dell’evento. Come dicevo, sono numerosi i volontari che partecipano mettendo a disposizione le loro conoscenze professionali; sono coinvolti progettisti, amanti dell’architettura, volontari del Touring Club Italiano e studenti delle tre maggiori università di Roma e dello IED. Ognuno di questi esperti nei settori di architettura, design e storia dell’arte attenderà tutti i gruppi di visita all’ingresso degli edifici o all’inizio dei percorsi segnati per accompagnarli alla scoperta di una nuova sorprendete realtà cittadina. A livello organizzativo, tuttavia, per alcuni siti (15% del totale) è prevista la prenotazione tramite il sito web dell’evento; alcuni edifici hanno già raggiunto il numero massimo di iscritti ma parecchi altri hanno ancora posti liberi.
Per la maggior parte dei punti d’interesse, invece, basta presentarsi all’ingresso e aspettare il proprio turno; è probabile trovare un po’ di fila ma sicuramente ne vale la pena! Quest’anno, inoltre, per la prima volta entra nella grande famiglia di Open House la seconda città italiana, Milano, che apre le porte di 70 siti architettonici, tra i quali notiamo il Bosco Verticale, la Torre Arcobaleno e Casa Verdi, e che si svolge in contemporanea con quello di Roma.
La bellezza dell’evento Open House, in effetti, risiede in modo particolare nel permette a chiunque di vedere con occhi diverse quartieri, edifici e monumenti che quotidianamente viviamo, sfruttiamo e respiriamo spesso senza accorgercene. Roma è una città di rinomato splendore, ricca di storia e cultura che trapela da ogni angolo. Chi non ha mai esclamato “Quanto sei bella Roma!”? È anche vero, però, che in pochissimi si soffermano a indagare la natura degli ambienti che ci circondano e ne approfondiscono i vari aspetti artistici.
Grazie a Open House è possibile notare particolari nuovi e affascinanti di luoghi che definiamo ‘familiari’ e non manca la fortuna di poter fare scoperte che potrebbero entrare nel cuore di molti. Io ci vado. E tu?
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