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EYE2016: “Insieme possiamo fare la differenza”

EYE2016: “Insieme possiamo fare la differenza”

L'evento per i giovani al Parlamento di Strasburgo si sta svolgendo in questi giorni per discutere dei punti salienti che toccano l'UE. Di Giulia Pezz

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L’evento per i giovani al Parlamento di Strasburgo si sta svolgendo in questi giorni per discutere dei punti salienti che toccano l’UE.

Di Giulia Pezzullo

Se vi chiedessi quali sono secondo voi i problemi più gravi che affliggono l’Unione Europea, cosa rispondereste? E ancora: se il Parlamento di Strasburgo vi offrisse la possibilità di esprimere la vostra opinione sulle questioni dell’UE, cosa chiedereste alle alte cariche internazionali per vivere in un’Europa migliore?

La soluzione sta in EYE, European Youth Event, che per il secondo anno consecutivo permette ai ragazzi dai 16 ai 30 anni di partecipare a due giorni di workshops, dibattiti e confronti a livello politico, sociale ed economico. Il festival è iniziato ieri e continuerà fino alla fine di oggi, coinvolgendo 7500 ragazzi da ben 39 Paesi diversi e politici, europarlamentari ed esperti che si metteranno in gioco insieme alle giovani menti per ideare, progettare ed eventualmente realizzare.

I temi cardine dell’evento riguardano gli aspetti più scottanti che riguardano l’Unione Europea: immigrazione, guerra, terrorismo, disoccupazione giovanile, crisi economica, ecologia e sostenibilità. Per ognuno di questi argomenti si terranno momenti di scambio di opinioni e laboratori durante i quali i ragazzi esporranno il loro punto di vista per migliorare la situazione europea in un momento quanto mai giusto, date le situazioni di difficoltà in cui ci troviamo.

L’eurodeputata irlandese Mairead McGuinness ha dichiarato: “Si tratta di una grande occasione per i giovani per incontrarsi, dibattere, ascoltare e imparare gli uni dagli altri”. Alla sua voce si aggiunge quella dell’europarlamentare francese Sylvie Guillaume che ha sottolineato: “L’Europa si trova a un incrocio decisivo, davanti alle sfide più grandi mai affrontate”. In questo ambito, infatti, è stata data ai ragazzi una grande opportunità di esprimere il proprio parere con una visibilità decisamente importante come quella del Parlamento Europeo di Strasburgo. Inoltre, un numero ristretto di giovani sarà invitato entro fine anno a Bruxelles per discutere le idee risultate più convincenti davanti ad una serie di commissioni parlamentari ed avere la possibilità di vederne attuate alcune.

L’Europa avrà intuito che le menti fresche di noi ragazzi non sono poi così male? Probabilmente sì. E noi non possiamo che esserne entusiasti.

Di Giulia Pezzullo

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