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Aumentano i casi di melanoma tra i ragazzi

Aumentano i casi di melanoma tra i ragazzi

Sempre più giovani a rischio, occhio a non stare troppo al sole. Ah che bello, tra poco saremo tutti al mare. Mare, sabbia e tanto sole, con abbronzat

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Sempre più giovani a rischio, occhio a non stare troppo al sole.

Ah che bello, tra poco saremo tutti al mare. Mare, sabbia e tanto sole, con abbronzatura garantita per coloro che avranno la voglia di starsene tutto il giorno come lucertole sui sassi. Tanto sole, forse troppo. Eh si, perché oltre alla magnifica tintarella, la luce solare, se trattata in maniera non adeguata e senza creme adatte, rischia di lasciarci anche qualcosa di decisamente sgradevole. Un brutto melanoma ad esempio, una forma di tumore maligno alla pelle che si sta diffondendo sempre più tra i giovani.

Oggigiorno in Italia il 20% delle nuove diagnosi di melanoma riguardano pazienti nella fascia degli “enta” o anche più piccoli: parliamo infatti di giovani tra i 15 e i 39 anni. Come rivela Carmine Pinto, presidente nazionale dell’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), nel nostro paese i tumori alla pelle crescono di anno in anno, infatti “nel 2015 sono stati stimati circa 11.300 nuovi casi, quando nel 2004 erano meno di 6000.

Ma cos’è di preciso un melanoma?

Il melanoma è un tumore maligno della pelle che ha origine all’interno dei melanociti, cellule della pelle predisposte alla modifica della colorazione della pelle. Sono quelle cellule che secernono melanina, per intenderci, quel polimero che decide se abbiamo la pelle chiara o scura, bianca o nera.

La pericolosità di questo tipo di cancro sono le metastasi, che si possono viaggiare lungo il sistema linfatico del paziente e raggiungere importanti organi come fegato, cuore, reni ed altre regioni. “Proteggersi con creme solari e indumenti adeguati”, continua Pinto, “evitando le ore centrali della giornata così come le lampade. Inoltre un esame della pelle una volta all’anno può individuare questo tumore nella fase iniziale, quando le percentuali di guarigione superano il 90%”.

Ecco, stacci attento. Anzi, #FacceCaso!

Di Giulio Rinaldi

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