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EduCampeggio nella palestra della scuola

EduCampeggio nella palestra della scuola

Quattro giorni di scuola in tenda per gli studenti di una media bolognese sono l'inizio di un percorso di educazione civile. I ragazzi toccheranno con

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Quattro giorni di scuola in tenda per gli studenti di una media bolognese sono l’inizio di un percorso di educazione civile. I ragazzi toccheranno con mano situazioni critiche in cui sarà necessario l’aiuto reciproco.

La questione dell’educazione civile nelle scuole è stata ampiamente dibattuta dalla politica e dalla società italiana, in quanto la nuova generazione non conosce neanche i principi base su cui si fonda il nostro Paese. Per un lungo periodo di tempo, la materia è stata esclusa dai programmi della didattica ma, ultimamente, è rientrata a far parte degli insegnamenti da impartire ai ragazzi, in modo particolare quelli delle scuole medie.

La consapevolezza di essere uno Stato civile, a volte, è talmente lontana dal pensiero dei più giovani che si tende a deviare l’argomento verso prati non proprio verdi che coinvolgono vandalismo, bullismo e anche reati gravi. Sicuramente non sarà la conoscenza dell’educazione civile a risolvere tutti i problemi che caratterizzano i giovani di queste ultime generazioni, però potrebbe essere un ottimo modo per iniziare a concepire una realtà di volontariato, solidarietà e responsabilità. Su questa linea d’onda, si pone un progetto a Bologna dedicato a quaranta ragazzi delle classi dell’Istituto San Giuseppe (scuola media superiore) che faranno un’esperienza avventurosa in un campo tendato nel giardino e nella palestra della struttura scolastica.

Il progetto “Protezione civile“, che si inserisce nella materia Cittadinanza e costituzione, si svolgerà tra il 27 e il 30 giugno in una quattro giorni del tutto extracurriculare. Gli studenti aiuteranno a montare e smontare le tende, a cucinare in una cucina da campo e canteranno la mattina l’inno nazionale in una situazione spartana e tipica delle situazioni di emergenza. L’evento è stato realizzato grazie alla collaborazione tra Vigili del fuoco, Protezione civile, Consulta provinciale di Bologna e Agenzia per la sicurezza territoriale; ognuno di questi professionisti e volontari aiuterà i ragazzi a capire come comportarsi in caso di terremoto, incendio e alluvione, facendo loro toccare con mano gli strumenti necessari ad affrontare quei momenti difficili. I quaranta avventurieri avranno inoltre l’occasione di partecipare ad esercitazione con le unità cinofile e di salire su un camion dei vigili del fuoco per capire cosa accade in caso di chiamata per incendio.

Tutti loro resteranno giorno e notte nel campo e vivranno a stretto contatto sperimentando la convivenza e la condivisione di beni essenziali, proprio come accadrebbe in caso di emergenza. Un’iniziativa come questa è il chiaro esempio di come, con poco, è possibile far capire ai più giovani che andare d’accordo in questo mondo è possibile e creare una comunità di giustizia e reciproco aiuto non è un’utopia. L’età tra i 12 e i 14 anni è quella con le potenzialità maggiori per capire i concetti di civiltà, volontariato e fratellanza, aspetti che troppo spesso abbandonano le menti dei ragazzi che corrono dietro a modelli sbagliati.

Di Giulia Pezzullo

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