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Notte da incubo dopo il pranzo alla mensa di ateneo

Intossicazione alimentare per decine di studenti nel cagliaritano. Accusata la mensa universitaria che si difende con un comunicato stampa. La quasi t

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Intossicazione alimentare per decine di studenti nel cagliaritano. Accusata la mensa universitaria che si difende con un comunicato stampa.

La quasi totalità delle università italiane è dotata di servizio mensa per gli studenti degli atenei; a volte, ci sono anche più luoghi destinanti al servizio ristorazione in base alle diverse facoltà presenti nel campus universitario. La qualità e la bontà dei cibi non è sicuramente all’altezza dei pranzetti di nonna ma i prezzi relativamente bassi sono un buon deterrente per frequentare la mensa. A Cagliari, tuttavia, la notte appena trascorsa è stata un vero incubo per moltissimi studenti residenti negli alloggi di via Businco: mal di stomaco, vomito e dissenteria hanno accompagnato le ore notturne di moltissimi ragazzi che hanno immediatamente riscontrato il colpevole nel pasto consumato alla mensa di via Premuda il giorno prima.

Mazia ha raccontato: “Ho pranzato alla mensa di via Premuda e i dolori mi sono iniziati ieri pomeriggio. Io ho mangiato tortellini panna e funghi e una fettina con gli spinaci. Ho passato una notte davvero da incubo“. E come lei, moltissimi altri studenti si sono ritrovati a barcamenarsi tra dolori e nausea; a decine, sono accorse le ambulanze degli ospedali SS. Trinità, Brotzu e S. Giovanni di Dio che hanno prelevato i giovani per portarli al pronto soccorso in preda ad una forte intossicazione alimentare. I ragazzi si sono arrabbiati con l’Università di Cagliari e con l’Ersu, l’ente che gestisce la mensa incriminata; a tal proposito, Giulia ha detto: “Oltre al cibo è necessario controllare l’acqua. Quella che è stata bevuta da noi era insolitamente calda. È vergognoso che con tutte le tasse pagate non vengano effettuati questo tipo di monitoraggi“.

Effettivamente, non è possibile sentirsi male nella mensa universitaria che dovrebbe assicurare il pranzo (e a volte anche la cena) a milioni di studenti in tutta Italia; il servizio è pagato da tutti noi e come tale dovrebbe garantire almeno gli standard di qualità definiti dalla legge. Poco fa è stato pubblicato un comunicato dall’Ersu di Cagliari nel quale viene sottolineato che sono stati effettuati i primi accertamenti dal Servizio di Igiene alimentari della Asl e che non sono stati riscontrati problemi che confermino l’accusa mossa dai ragazzi. Nel comunicato si può leggere: “Da una prima indagine risulterebbe che tale malore abbia interessato anche studenti che non si sono recati in mensa. L’Ente ha particolare cura delle condizioni igienico-sanitarie delle strutture che gestisce“.

I controlli andranno avanti fino a quando non salterà fuori la causa del malore di un numero ancora incerto di studenti; per ora la domanda che più sta prendendo gli animi dei ragazzi è: “È possibile chiedere il rimborso per il ticket che devo pagare in seguito alla visita presso la guardia medica ieri notte?“.

Di Giulia Pezzullo

 

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