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Studenti fuori sede…allo sfratto!

Studenti fuori sede…allo sfratto!

Frequenti l'università ma forse non sai del dilagante fenomeno di alienazione, che sta coinvolgendo gli immobili universitari. Di Irene Tinero Vai a c

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Frequenti l’università ma forse non sai del dilagante fenomeno di alienazione, che sta coinvolgendo gli immobili universitari.

Di Irene Tinero

Vai a capire di chi sia la colpa, se del governo che non fa altro che potare e sfoltire le chiome della conoscenza o se il degrado di oggi sia dovuto all’oligarchia di ieri. Sta di fatto che l’università è sempre più soggetta a tagli e remissioni, e per rimediare ci si attacca a tutto: gli immobili, un tempo affidati alle università e destinati agli studenti fuori sede, ora vengono “svenduti” nelle aste pubbliche. La conseguenza principale di questo “giochetto” si chiama Caro-Alloggi, o caro-affitti se preferite, che ricade su gli studenti venuti da lontano, senza casa e con un bel peso economico ogni mese.

A Pisa questa antifona non è piaciuta e gli studenti hanno detto no:

giovani e appartenenti ai centri sociali cittadini hanno occupato Palazzo Feroci.

Quando al primo blitz, del 16 aprile 2013, è arrivata la polizia, i ragazzi ci hanno tenuto a sottolineare che la loro non era una semplice protesta, ma si trattava della sola ed unica “alternativa all’emergenza abitativa degli studenti poveri”.
L’alloggio spettava di diritto a 3020 studenti, ma ne hanno potuto usufruire 1523: chi vi ha detto che tutti gli altri potevano permettersi l’affitto?
Dagli alti vertici fanno sapere che “in un anno e mezzo hanno dato casa a decine di studenti”. E si vede!

Anche nelle retate successive, nell’agosto 2014, i ragazzi hanno protestato contro “uno sgombero vigliacco teso a cancellare le legittime soluzioni costruite dalla lotta”. Non stiamo parlando dell’occupazione di una proprietà privata qualunque, questi immobili appartengono agli atenei, non è stato rispettato un dovere dell’università e un diritto degli studenti, che limita fortemente anche quello allo studio, a mio avviso.

Nonostante tutto, 20 ragazzi e membri dei centri sociali saranno sottoposti a processo e dovranno rispondere dell’accusa di invasione di un terreno ed edificio, reato che se commesso da oltre dieci persone prevede anche la reclusione: in questo caso è molto difficile, a meno che non ci sia qualcuno con precedenti.
È possibile anche che gli venga imposto il pagamento di una multa che potrebbe variare (scusate il gioco di numeri) dai 103 ai 1.032 euro.
Lunedì 27 si è assistito solo al rinvio della prima udienza al 12 settembre, a causa del “solito problemino burocratico italiano”.

Questo processo è importante perché funge da “apripista”, modello da seguire nel bene o nel male, per un altro caso molto simile, che ha visto l’occupazione dell’edificio ex GEA, vecchio polo delle Scienze: gli studenti si ribellano alla riforma dell’Isee, alla governance dell’ateneo ed infine, anche all’alienazione degli immobili universitari.

Tutto questo avrà delle serie ripercussioni anche sulle varie battaglie studentesche che si stanno succedendo: intanto, Palazzo Feroci rimane ancora nell’elenco degli “immobili da alienare”.

Di Irene Tinero

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