Criminalità e spaccio non sono più realtà circoscritte alle periferie della città. Anche il centro storico vive il degrado tra accoltellamenti e risse
Criminalità e spaccio non sono più realtà circoscritte alle periferie della città. Anche il centro storico vive il degrado tra accoltellamenti e risse da strada.
Di Silvia Carletti
Il lato “oscuro” di Genova si cela nei vicoli del centro storico. La criminalità colpisce qui, nel cuore della città, all’ordine del giorno. Sembra di essere in un ghetto, dove i negozi chiudono e subiscono danni, dove non si sta sicuri neanche alla luce del sole, dove i residenti sono preoccupati e non riconoscono più la loro stessa città.
Non a caso moltissimi ragazzi che si trasferiscono a Genova per l’Università scelgono di vivere in zone periferiche e decentrate, un po’ per la maggiore accessibilità degli appartamenti, ma in gran parte per la loro stessa sicurezza. In particolare le ragazze, soprattutto se nuove in città, tendono a tenersi alla larga dal centro storico, dove proprio qualche giorno fa si è verificato l’ennesimo caotico caso di rissa. Quattro uomini muniti di cocci di bottiglie e di coltelli si sono scontrati in via Canneto sotto gli occhi di tutti, passanti e turisti.
I Carabinieri sono intervenuti subito sul posto, mentre l’ambulanza ha trasportato in ospedale tre dei quattro uomini imputati, feriti da codice rosso.
Qualche tempo prima una banda (o meglio, un duo) di rapinatori, cosiddetti “smoke&footboard”, aveva dato da fare alla Polizia di Stato, che solo recentemente è riuscita a trattenere e condannare i componenti.
Il loro nome deriva dalla tecnica delle loro rapine: uno dei complici si avvicina alla vittima chiedendo una sigaretta (“smoke”), mentre l’altro approfittando della distrazione momentanea del passante lo attacca alle spalle con uno sgambetto (“footboard”) e porta via soldi, telefono, tutto quel che si riesce a prendere velocemente insomma. I loro attacchi alle volte sono sfociati nella violenza, come nel caso di una studentessa francese di 21 anni aggredita il 5 Giugno in via Cairoli. Proprio ieri il sindaco Marco Doria, anche lui risiedente in un quartiere del centro e quindi molto vicino alla causa, ha chiamato la Prefettura per richiedere interventi più efficaci e un controllo più stretto delle zone soggette agli attacchi:
“Le forze dell’ordine devono garantire un presidio, noi da parte nostra abbiamo già fatto qualcosa: abbiamo spostato e regolamentato il mercato abusivo di via Turati, dove c’erano anche attività criminali”. Dalla questura hanno risposto al sindaco “accogliendo la proposta di maggiore visibilità” ma ricordando che “l’azione investigativa si fa anche in maniera non palese, con tempi anche più lunghi”, ma che “i risultati poi arrivano”.
Intanto, la città chiede aiuto e sprofonda verso una crisi sociale sempre più difficile da risollevare.
COMMENTS