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A rischio la laurea di gay e lesbiche in Cina

A rischio la laurea di gay e lesbiche in Cina

Due ragazze sono state minacciate di revoca del diploma dalla loro università perché si sono giurate amore eterno il giorno della laurea. Il mondo in

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Due ragazze sono state minacciate di revoca del diploma dalla loro università perché si sono giurate amore eterno il giorno della laurea.

Il mondo in cui viviamo e che si definisce ‘sviluppato’ ancora non sa cosa voglia dire il rispetto per ogni forma di vita e di diversità. Ultimamente ci stiamo battendo apertamente per la conquista dei diritti umani di omosessuali e immigrati, due categorie che sembrano essere i nuovi flagelli del pianeta. Spesso vengono dati contentini per far stare zitto e mesto il popolo ma poi accadono eventi che lasciano tutti basiti.

In Cina, a fine giugno, due ragazze innamorate e prossime al diploma universitario avevano deciso di giurarsi amore eterno. Tra gli studenti cinesi, quella di chiedere in sposa una persona il giorno della laurea è un’usanza molto rispettata e osservata. Jean Ouyang, dell’Università di Guangdong, si è inginocchiata per chiedere la mano di Xiaoyu Wang proprio come avevano fatto molti altri ragazzi prima di loro. Ma ciò che è successo poi ha dell’incredibile.

Le foto del momento romantico, a cui hanno assistito molti amici delle studentesse, hanno fatto il giro del web, finendo tra le grinfie di un gruppo di comunisti dell’università. La reazione è stata delle peggiori: l’ateneo cinese ha minacciato Xiaoyu di revocare il diploma appena preso e ha consigliato a Jean di non partecipare alla cerimonia di consegna. È stato espressamente detto alle studentesse che le ragazze dovrebbero “vivere la loro omosessualità in privato senza infastidire gli altri“. Inoltre, l’università ha rivelato l’orientamento sessuale delle ragazze alle loro famiglie e ha fatto perquisire le loro case dalla polizia alla ricerca di ‘prove’.

Le uniche prove che andrebbero cercare sono quelle del bigottismo e dell’omofobia di un gruppo di disperati scontenti della vita. E come loro ce ne sono a migliaia. Finirà mai questo odio insensato?

Di Giulia Pezzullo

 

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