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Pisa e la sua università sul mondo

Pisa e la sua università sul mondo

L’Ateneo di Pisa sarà il primo in Italia ad attivare il “Foundation Year” per agevolare l’inserimento nel sistema accademico degli studenti internazio

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L’Ateneo di Pisa sarà il primo in Italia ad attivare il “Foundation Year” per agevolare l’inserimento nel sistema accademico degli studenti internazionali.

Nel competitivo mondo del lavoro che ci circonda ciò che conta è avere qualcosa in più di chi concorre con noi. Per questo in molti puntano sull’istruzione e la formazione, studiando nelle università più prestigiose e soprattutto non avendo paura di trasferirsi all’estero per frequentarle.
Ed ecco i due punti bonus sui quali si basa un curriculum meritevole: preparazione e internazionalità.
Studiare in un altro Paese è prima di tutto un’esperienza formativa grazie alla quale possiamo ampliare i nostri orizzonti conoscendo nuove realtà, investire dal primo momento su noi stessi non potendo contare sull’aiuto e la vicinanza della famiglia e soprattutto ci permette di scoprire attitudini e inclinazioni che non avevamo mai considerato prima.
I giovani sono quasi costretti a intraprendere percorsi formativi di questo genere per avere una chance di realizzarsi.
Da un lato c’è quindi una grande spinta che i ragazzi avvertono al momento di scegliere dove iniziare un percorso universitario, dall’altro c’è però il Paese di provenienza che non li lascia partire così facilmente.
Le offerte formative sono sempre più complete e stimolanti e l’Italia, non meno degli altri paesi, sta lavorando all’eccellenza dei suoi istituti per diventare una calamita sia per noi italiani sia per le cosiddette “menti in fuga”.
Prima di tutte l’Università di Pisa che attiverà il “Foundation Year”, un anno preparatorio svolto in lingua inglese che servirà a colmare il divario tra scuola superiore e università per studenti provenienti da paesi extraeuropei come USA, Russia e alcuni Stati dell’America Latina.
Sono già diversi i paesi europei (come UK, Germania, Olanda) che offrono quest’opportunità per fornire agli studenti stranieri le adeguate conoscenze di base per potersi iscrivere alle loro università.
Il Foundation Year è composto da vari elementi come l’insegnamento di materie umanistiche, corsi sulla lingua e la cultura italiana, attività pratiche e tirocini (tra cui visite guidate e eventi culturali) e l’affiancamento di un tutor che seguirà durante l’anno lo studente per facilitarne l’integrazione.

Per l’Università di Pisa, che da tempo si impegna nell’attivazione di corsi di laurea e post-laurea in lingua inglese e di corsi a doppio titolo riconosciuto da istituti stranieri, è importante l’internazionalizzazione e l’apertura dell’ateneo a studenti di altri paesi.

Come fa notare il prorettore per l’Internazionalizzazione Alessandra Guidi, i programmi in lingua inglese hanno attirato in cinque anni iscrizioni da tutto il mondo, con una crescita degli studenti internazionali del 41,90% (da 1940 a 2753).
E con l’avvio del Foundation Year nell’anno 2016/17 il numero di studenti stranieri che sceglieranno Pisa per le sue ampie vedute e i suoi percorsi internazionali crescerà ancora di più.

Di Benedetta Frantellizzi

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