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I grandi classici, guida alla lettura: Rudyard Kipling – “Il libro della giungla”

I grandi classici, guida alla lettura: Rudyard Kipling – “Il libro della giungla”

Quarto appuntamento con qualche dritta per una sana lettura di uno dei capisaldi della letteratura mondiale. Joseph Rudyard Kipling nasce a Bombay il

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Quarto appuntamento con qualche dritta per una sana lettura di uno dei capisaldi della letteratura mondiale.

Joseph Rudyard Kipling nasce a Bombay il 30 Dicembre 1865 e muore a Londra, il 18 Gennaio 1936 dopo aver creato una vasta produzione di scritti letterari fra cui articoli, saggi, poesie e naturalmente libri per bambini.

Bisogna dire,purtroppo, che l’immagine di Kipling ed il colonialismo sono indissociabili, poiché l’autore divenne una sorta di avanguardia propagandistica e la sua penna venne messa a servizio dell’ideologia di conquista e “civilizzazione” britannica. Nonostante questa fama non troppo lusinghiera Kipling nei suoi libri mostra una conoscenza dei luoghi dei suoi viaggi (come Birmania, Cina, Giappone e California) molto approfondita senza far trasparire alcuna traccia di disprezzo o superiorità intellettualistica. Il libro che presenterò oggi, “Il libro della giungla” é vittima di un altro stereotipo, ovvero essere unicamente un libro per bambini.

  • Pro:

Nel profondo della Giungla: l’ambientazione di questo libro é precisa e documentata: non solo sembra di essere davvero all’interno della giungla, fra i suo sentieri nodosi, le città abbandonate e alberi immensi, ma anche di stare in mezzo agli animali, non solo in un senso semplicemente descrittivo e coreografico ma profondamente psicologico. Ci vengono presentati tutti i tipi di animali ma sopratutto le loro leggi, le loro relazioni, cosa vuol dire vivere davvero nella giungla. Il linguaggio dei personaggi é misterioso, sintetico ed incisivo, poiché possono dire poco ma quello che viene espresso riflette mille altri significati. La giungla é una vera e propria società con le sue regole e le sue leggi, che tutti gli animali sono tenuti a rispettare.

Lo scambio dei ruoli: proprio perché la giungla é una società costruita e regolata non esistono semplicemente buoni e cattivi. Siamo abituati a codificare gli animali a seconda di un’accezione positiva o negativa insita nella nostra cultura ( lupo e serpente cattivi, scimmie simpatiche etc. etc…) ma in questo libro questi miti vengono puntualmente sfatati. Nella Giungla vige la legge della fame ed il diritto alla caccia, e l’uccidere od il mangiare altri animali non sono neanche lontanamente considerati delle colpe. I vizi e le virtù sono equamente distribuiti per cui anche un animale mostrato come positivo (come il lupo) può avere dei membri del branco che rappresentano esempi negativi, andando ben oltre la semplificazione o lo stereotipo.

Gli altri racconti: il libro della giungla in realtà non narra solo le famose avventure di Mowgli o Bagheera, che in realtà costituiscono solo un racconto del libro, ma anche altre storie, sempre di ambientazione esotica con una morale sempre diversa. Molto interessante e particolare é Al servizio della Regina, che consiste essenzialmente in un dialogo origliato di nascosto di alcuni membri (sempre animali naturalmente) delle unità d’assalto dell’esercito inglese. Dai buoi portatori di cannoni al cavallo di fanteria, i membri delle forze animali inglesi sono tutte diverse, con psicologie e caratterizzazioni differenti, ma é solo il loro collaborare come unità complementari che permette la vittoria.

  • Contro:

Sinceramente? Non trovo contro o motivi per sconsigliarvi questo libro. Spero solo che non lo scartiate perché avete visto il classico Disney. Per quanto sia bello quel film, il libro é un’altra cosa, fidatevi.

Di Marilisa Lillo

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