Tempo di lettura: 2 Minuti

Il Cammino di Santiago per la Duchenne

La ricerca è il primo scalino di una strada che porta alla guarigione. Avete mai sperimentato il “Cammino di Santiago”? Chilometri e chilometri sotto

Buon compleanno I Have a Trip: da due anni girando il mondo. La seconda intervista di FacceCaso
Futuro: cosa fare dopo la scuola?
Bullismo online: colpito 1 giovane su 3

La ricerca è il primo scalino di una strada che porta alla guarigione.

Avete mai sperimentato il “Cammino di Santiago”? Chilometri e chilometri sotto il sole spagnolo, venti e piogge quando vi dice bene, salite e discese che si snodano una dopo l’altra come arterie nelle infinite valli galiziane che corrono ai vostri lati. Piccole case qui e lì ogni tanto, alcune dove si può dormire e consumare un pasto frugale, questo è il Cammino di Santiago. Beh qualcuno, quest’anno, la percorrerà a fine agosto con un nobile scopo nel cuore: donare soldi a Parent Project Onlus, un’associazione di genitori di bambini e ragazzi con distrofia muscolare di Duchenne e Becker.

Per chi non lo sapesse, la distrofia muscolare è una malattia genetica che va a colpire il cromosoma sessuale X, precisamente nel luogo in cui si trova il gene che codifica per la distrofina. Mancando questa importantissima proteina, il malato perderà già dal terzo anno di età diversi distretti muscolari del proprio corpo che andranno incontro ad atrofia. Solitamente, in passato, arrivava la morte prematura per queste persone a causa di blocchi respiratori per lo più, mentre ora, proprio grazie alla ricerca, chi ne è colpito sopravvive spesso oltre i sessant’anni.

Tornando al “cammino”, il 23 Agosto partirà Nicoletta Madia, responsabile dell’Area Raccolta fondi e comunicazione, che percorrerà gli oltre 100 Km del Cammino portoghese a piedi; sarà la volta poi di Paolo Sassu, Pier Luca Longo e Ruggero Cervo, che partiranno il 1 settembre e compiranno in mountain bike i 750 km del cammino francese. “La costruzione di un futuro all’altezza dei sogni di tutti i bambini e ragazzi affetti da distrofia muscolare di Duchenne e Becker” è l’obiettivo principe di questo progetto, dice Nicoletta Maida. “Dietro ogni passo ci saranno i nomi, le storie di migliaia di bambini e ragazzi”. Ancora una volta uniti, insieme, per la ricerca camminiamo.

Di Giulio Rinaldi

COMMENTS

WORDPRESS: 0
DISQUS: 0