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Borsa di studio per il calcio? Si può !

Un giovane torinese volerà in Florida grazie al pallone. Non è sempre detto che istruzione e calcio facciano a cazzotti. Accade talvolta che possano e

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Un giovane torinese volerà in Florida grazie al pallone.

Non è sempre detto che istruzione e calcio facciano a cazzotti. Accade talvolta che possano essere uniti, come nel caso di Pietro Vagnone, 18enne torinese che ha da poco firmato un contratto con la Saint Leo University di Tampa, Florida. Vagnone ha guadagnato il college statunitense per meriti sportivi, era infatti capitano della Juniores del Settimo, compagine torinese associata alla Fiorentina calcio.

In Italia sarebbe stato difficile”, racconta Pietro, “là ogni college ha la sua squadra, qui università e sport sono due binari separati”, elemento questo che lo ha fatto propendere per la “carriera americana”, “non si possono sacrificare gli studi. Il calcio finisce, bisogna costruirsi una vita”. Buon senso, quello del ragazzo, che evidentemente conosce le numerosissime storie di giovani calciatori promettenti che poi non hanno sfondato, restando senza calcio e senza lavoro.

Orgogliosi, a dire poco, i genitori di Vagnone che esultato come tifosi incalliti: “Ha trovato da solo un’agenzia che cerca borse di studio per gli sportivi in Usa, poi i risultati del Settimo lo hanno aiutato sul piano sportivo ma ha fatto tutto lui” dice il papà Michele, “siamo orgogliosi per come si è conquistato questa opportunità”. E come dargli torto.

Di Giulio Rinaldi

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