In 16 giorni non si possono fare miracoli. Gli insegnati del Sud tornano a casa lasciando il Nord senza cattedre. #FacceCaso. Quando a Torino suonerà
In 16 giorni non si possono fare miracoli. Gli insegnati del Sud tornano a casa lasciando il Nord senza cattedre. #FacceCaso.
Quando a Torino suonerà la prima campanella, probabilmente ci saranno centinaia di cattedre vuote che verranno assegnate ai supplenti.
Teresa Olivieri, segretaria provinciale della Cisl Scuola, stima che potrebbero essere addirittura 3 mila.
“C’è un ritardo di almeno tre settimane rispetto agli altri anni e sta determinando grandi difficoltà per chi attende di entrare in ruolo o di essere trasferito”, spiega Igor Piotto, leader della Flc-Cgil di Torino. “Molti ritengono che l’algoritmo che ha assegnato le destinazioni non abbia funzionato bene e stanno cercando la via della conciliazione col ministero”, prosegue.
Lo scandalo è che a seguito delle bocciature agli scritti, circa il 38% dei posti non verrà preso per mancanza di candidati. Un ulteriore problema riguarda le graduatorie, esaurite per molte materie, dalle quali sarà quindi impossibile attingere per le assunzioni. A risentirne di più sarà la scuola media, mentre alle elementari si tamponerà con le maestre diplomate magistrali prima del 1999, grazie ad un ricorso della Cub Scuola. Certo è che in soli 16 giorni sarà difficile fare miracoli e c’è chi già corre ai ripari.
L’impressione è che ben pochi si sposteranno, basti pensare che la Sicilia sta mettendo in atto un rinforzo straordinario di 2 mila cattedre di sostegno per smorzare la migrazione. #FacceCaso.
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