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Università di Palermo in rivolta: gli studenti dicono NO alle tasse universitarie

Università di Palermo in rivolta: gli studenti dicono NO alle tasse universitarie

Ingressi bloccati e striscioni in segno di protesta. Il Collettivo Universitario Autonomo contro il Polo didattico di Palermo. 




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Ingressi bloccati e striscioni in segno di protesta. Il Collettivo Universitario Autonomo contro il Polo didattico di Palermo.






Questa mattina all’Università di Palermo, un centinaio di studenti del Collettivo Universitario Autonomo hanno bloccato gli ingressi del Polo didattico in Viale delle Scienze. Il messaggio di protesta è chiaro e per chi non l’avesse capito, gli studenti rispondono con uno striscione con scritto: “Diritto allo studio negato. Test d’ingresso=furto legalizzato” e ancora “Dei nostri soldi ne avete piene le tasche. Stop tasse. Collettivo Universitario Autonomo”.

“Anno dopo anno migliaia di studenti si sottopongono ai test d’ingresso all’università, senza la certezza di poter accedere ai corsi di laurea desiderati. Quest’anno l’amministrazione accademica ha deciso di rendere la maggior parte dei test a numero aperto mantenendo la tassa sulle prove scritte. Una formula che ha il sapore di un chiaro ed ennesimo raggiro ai danni degli studenti dell’Ateneo palermitano. Questi test – spiega Silvia Fabra, studentessa del Collettivo – sono la pura espressione di logiche di profitto e business che speculano sulle tasche delle famiglie di neo-universitari, catapultandoci nell’università della “meritocrazia”, delle velate discriminazione, dei furti legalizzati, delle privatizzazioni. Un’Università sempre più inaccettabile e lontana dei reali bisogni degli studenti e che vede e produce la negazione del diritto alla formazione universitaria per migliaia di giovani la cui unica colpa è la difficoltà e a volte, persino, l’impossibilità di sostenerne gli enormi costi. Secondo alcuni dati allarmanti solo il 40% del idonei, in Sicilia, riceve la borsa di studio, con picchi più allarmanti proprio a Palermo, dove la stima si ferma al 29%. E tutto ciò è in una precisa linea di continuità con i dati relativi al 2015-2016 che riportano una flessione degli immatricolati rispetto agli anni precedenti, dati che in maniera palese dimostrano quanto l’università si stia allontanando dagli studenti, quanto la formazione sia ormai un privilegio di pochi. Siamo stanchi ma per nulla abbattuti perché fermamente convinti che contro tutto questo possiamo opporci quotidianamente, attraverso la lotta e la pratica, la forza collettiva e la costruzione di alternative”.

Di Francesca Romana Veriani

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