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Caro trasporti in Sardegna: studenti in protesta

Caro trasporti in Sardegna: studenti in protesta

Universitari sardi contro l'aumento del prezzo dei biglietti dei mezzi di trasporto. Non è sostenibile una spesa annua di 1300 euro. Spostarsi nelle c

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Universitari sardi contro l’aumento del prezzo dei biglietti dei mezzi di trasporto. Non è sostenibile una spesa annua di 1300 euro.

Spostarsi nelle città è sempre un grande problema, specialmente se si parla di metropoli super affollate. Gli studenti, poi, si trovano a dover affrontare la questione degli abbonamenti ai mezzi di trasporto perché non tutti hanno la macchina per raggiungere università, casa e locali. In alcune zone esistono delle agevolazioni fatte ad hoc per i ragazzi che studiano, ideate in modo tale da evitare il salasso annuale dei mezzi pubblici; tuttavia, da un paio di anni i prezzi dei biglietti sono andati aumentando e questo incide fortemente sul budget mensile di tutti i giovani.

In Sardegna, dopo una modifica del piano di abbonamento ai mezzi di trasporto, gli studenti under 35 dovranno pagare circa 1300 euro all’anno con rinnovo mensile. Questo poiché il carnet da 52 corse basato sull’Isee familiare è stato eliminato; su questo tipo di biglietto era applicato anche il 55% di sconto. Daniela Foddai, una studentessa universitaria, ha detto: “Queste corse non avevano limite di tempo, potevano dunque essere usate durante tutto l’anno“. Ora i ragazzi sono di fronte ad un groviglio che non accenna a volersi sistemare. L’unica soluzione è il treno che, però, spesso ha tempi di percorrenza troppo lunghi se paragonati ai kilometri da fare.

I ragazzi dell’Unione degli Studenti della Sardegna si sono, dunque, mobilitati e hanno affisso alcuni manifesti per chiedere di rimettere il carnet da 52 corse. A suon di “No caro trasporti” e “Vogliamo muoverci“, le voci dei giovani universitari sardi si leva per sottolineare l’assurdità della situazione e le difficoltà nell’affrontare una spesa annuale che supera i mille euro. Le modifiche sui biglietti dei trasporti pubblici sono entrate in vigore il 1 settembre e fino ad ora non ci sono stati risultati evidenti a favore delle proteste degli studenti.

Di Giulia Pezzullo

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