La storica foto risalente alla guerra era stata censurata sul social network, ma dopo varie reazioni è tornata visibile. Particolarmente accesa la pol
La storica foto risalente alla guerra era stata censurata sul social network, ma dopo varie reazioni è tornata visibile. Particolarmente accesa la polemica dalla Norvegia.
In fuga, nuda e bruciata dal napalm dopo un bombardamento aereo nel 1972 sul suo villaggio, è la foto tra le più importanti risalente al conflitto Vietnamita. Ancora maggior rilevanza assume per aver cambiato la storia una seconda volta.
L’immagine era diventata simbolo dell’orrore della guerra, ma oggi ha costretto la società di Menlo Park a cambiare le proprie politiche sul nudo. Infatti erano arrivati a bloccare la foto particolarmente condivisa, in quanto contravveniva alle regole sulla pedofilia e la pornografia, salvo poi dovert fare retromarcia a seguito dell’enorme bufera scoppiata sulla rete.
La Norvegia è stata in prima fila nella vicenda: lo scrittore locale, Tom Egeland, l’aveva condivisa sul proprio profilo; dopo essersi visto annullare l’immagine e sospeso il suo account, si era lamentato molto, tanto che il caporedattore del quotidiano “Aftenposten” ha dichiarato: “È una china pericolosa per il futuro dei media, ma bisognerà vedere che cosa ne scaturirà”.
Anche il premier norvegese si è inserito nel dibattito: “Gli under 30 s’informano per il 90% sui social media. Se qualcuno inizia a decidere cosa sia giusto o meno, cosa si possa vedere o meno, perderemmo qualcosa d’importante per la società e la comunità”.
Dopo tali polemiche Facebook ha sterzato il tiro, chiedendo inoltre scusa per la vicenda fatta sorgere.
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