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Non è mai troppo tardi per imparare: a 62 anni Rutelli torna fra i banchi dell’università

Non è mai troppo tardi per imparare: a 62 anni Rutelli torna fra i banchi dell’università

All'ex sindaco di Roma, mancano solo due esami per il conseguimento della laurea in Pianificazione e Progettazione del Paesaggio e dell'Ambiente. C'è

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All’ex sindaco di Roma, mancano solo due esami per il conseguimento della laurea in Pianificazione e Progettazione del Paesaggio e dell’Ambiente. C’è una speranza per tutti. #FacceCaso.

Qualcuno una volta ha detto che non è mai troppo tardi per imparare.. a quanto pare aveva ragione. Quarantadue anni dopo aver dato il primo esame di Architettura, l’ex ministro dei Beni culturali nonché ex sindaco di Roma Francesco Rutelli, ha deciso di rimettersi in gioco e tornare sui bachi dell’università. Dei ventidue esami dati in passato (1973-77) gliene hanno convalidati 8 e ora che ne ha sostenuti un’altra decina, è ad un passo dalla laurea in Pianificazione e Progettazione del Paesaggio e dell’Ambiente.

Ecco qui l’intervista del Corriere:

Laurearsi a 62 anni. Direbbe il maestro Manzi: non è mai troppo tardi.

“È bello poter riprendere qualcosa di incompiuto. Volevo tornare a studiare a livello scientifico materie di cui mi sono occupato politicamente, per esempio con il nuovo codice per il paesaggio, istituendo una quindicina di Parchi, o con la mia legge di un albero per ogni: sulla Roma abbiamo piantati 120.000”.

Qual è l’esame che le è piaciuto di più?

“Per ora ingegneria naturalistica. Insigne che non bastano le buone intenzioni, bisogna sapere, per fare bene. Anche piantare un albero: se non usi le biostuoie e non studi la pendenza, rischi di accelerare l’erosione del terreno, non di contrastarla”.

Parla come Chance il Giardiniere di “Oltre il giardino”. Perché aveva interrotto gli studi? 

“La politica è stata un impegno totalizzante per più di trent’anni. Non ho mai avuto tempo di prendere fiato, né di rimpiangere un mestiere che ho scelto di non fare. Ora, continuare a studiare, imparare cose nuove, è meraviglioso”.
Suo padre era architetto, la laurea sarà dedicata a lui? 

“Sì, è anche un po’ nel suo nome. Il giorno prima della sua morte lo andavi a trovare con la fotocopia della delibera che assegnava il nuovo titolare un piano. Vede, il dilemma italiano è sempre tra trasformazione conservazione. Nel paesaggio, come le città, l’incontro tra politica e competenze devi trovare l’equilibrio. In caso di equilibrio, di cui vado fiero, È una realizzazione quasi sconosciuta: la nuova biblioteca Hertziana, in via gregoriana, che integra il manierismo dello Zuccari, architettura contemporanea e la riscoperta degli antichi orti di Lucullo”.

E Roma oggi come sta?
“Il problema è il collasso tecnico amministrativo. Basta vedere lo stato dei piccoli cantieri diffusi per lo scorso Giubileo, per lo più stradali. Quell’evento è quasi terminato, e i piccoli lavori di manutenzione sono fermi. Altro che Olimpiade..”
Così da ragione a Virginia Raggi?
“No. Anzi. Virginia Raggi magari era favorevole all’Olimpiade, ma era vincolata danno preannunciato in campagna elettorale. Il mio è un errore: una grande capitale dichiara l’impossibilità a compiere opere sostenibili in modo trasparente e utile per la comunità. Una rinuncia epocale: “Non possiamo rischiare di vincere, non riusciamo a governare a sconfiggere la corruzione!”.
Il terrore della corruzione paralizza?
“La corruzione salita dell’amministrazione, dalla strada, i municipi, il potere, e non c’è stata una reazione politica vigorosa. Servono squadre collaudate, fidati, competenti. Nel giubileo del 2000 fu così: abbiamo terminato tutte le opere in tempo, il 96% dei cantieri, tutto certificato, senza un avviso di garanzia o una vittima sul lavoro”.
Nel suo futuro c’è chi vede Parigi. Dire il suo nome per la guida dell’Unesco. La Laura fa curriculum? 
“Non c’entra nulla, ho iniziato questo percorso a fine 2014. Ho studiato durante le vacanze, i fine settimana, di notte, pagato la ricongiunzione degli esami. Nei prossimi giorni vedrò in ipotesi di laurea. Ho ancora due esami”.
Quali?
“Non lo dico per scaramanzia”.
C’è una speranza per tutti. #FacceCaso

Di Francesca Romana Veriani

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